Ci sarà anche una buona fetta di Valle d'Aosta al prestigioso Locarno Festival, la più importante vetrina cinematografica svizzera in programma dal 2 al 12 agosto e che proprio quest'anno giungerà alla sua 70ª edizione.
E non solo per il Direttore artistico Carlo Chatrian, in carica dal novembre 2012, ma anche per la presenza del documentario fuori concorso “Anatomia del miracolo”, diretto da Alessandra Celesia, valdostana 'trapiantata' a Parigi che partendo dal teatro ha già prodotto, da regista, i documentari “Il Libraio di Belfast (nel 2011) e “Mirage à l'Italienne”, nel 2012 e “Le bal” nel 2016.
La storia che Celesia racconta – sottotitolata in inglese e proiettata sabato 5 agosto alle 16.15, domenica 7 agosto alle 9.00 a La Sala e martedì 8 agosto alle 11.30 al PalaCinema Leopardi Club – parte da Napoli, luogo in cui di fronte ai miracoli di una Madonna con un livido sulla guancia si incontrano tre donne, legate l'un l'altra dalle proprie ferite e da altri lividi: Giusy, un'antropologa atea costretta dalla nascita su una sedia a rotelle che studia i religiosi più ferventi; Fabiana, una transessuale a capo degli abitante del vecchio quartiere che credono nella Vergine e Sue, pianista coreana che attraverso la musica cerca di comprendere il significato di una cultura così distante dalla sua. Con le loro diversità, però, tutte e tre le protagoniste sperano in un 'miracolo'.
Il documentario di Celesia, prodotto da Zeugma Films, vede però tra le sue fila un'altra “tessera del mosaico” che arriva dalla Valle d'Aosta. Il soggetto del film, infatti, nasce da un'idea di Riccardo Piaggio.