Da Ivan a Filippo Graziani: ottant’anni di note ruvide e delicate

Per due ore allo Splendor a cantar canzoni per “Ottanta. Buon compleanno Ivan” una band affiatata guidata da Filippo Graziani, che ha proposto un viaggio nella vita artistica di un cantautore dalle mille anime.
Filippo Graziani Buon compleanno Ivan Splendor Saison Culturelle ()
Cultura

Si sa che la suoneranno, ma quando arriva, dopo appena quattro o cinque canzoni, silenziosa e senza farsi annunciare, Agnese è un’ondata emotiva che tiene incollati alla sedia con la pelle d’oca e da cui ci vuole un po’ per riprendersi. Ma quella è stata solo una delle tante tappe del lungo viaggio che Filippo Graziani ha portato per due ore alla Saison Culturelle sul palco del Teatro Splendor di Aosta con OTTANTA. Buon compleanno Ivan: non solo un concerto, ma un vero e proprio spettacolo, un continuo dialogo a doppio filo con papà Ivan e con il pubblico. Quest’ultimo in diverse occasioni si è scrollato di dosso il freddo polare di questi giorni per alzarsi in piedi a ballare e, alla fine di tutto, dedicare una meritata standing ovation.

Essere figli d’arte e decidere di costruire la propria vita professionale nello stesso settore del genitore è una scelta rischiosa e coraggiosa. Pericolo di emulazione, paragoni continui – interiori, ma anche e, forse, soprattutto dall’esterno – possono minare e anche falsare il percorso. Lo si vede nello sport, lo si vede soprattutto in campo artistico, ed in particolare nella musica. Difficile vedere un “figlio di” raggiungere o superare la fama e l’importanza di chi ha preceduto. Filippo Graziani (col fratello Tommy alla batteria) ha voluto giocarsi le sue carte con un’operazione forse un po’ diversa da altri figli d’arte: portare in giro la musica di Ivan Graziani, ma dandole un tocco personale con nuovi arrangiamenti.

Filippo Graziani Buon compleanno Ivan Splendor Saison Culturelle ()
Filippo Graziani Buon compleanno Ivan Splendor Saison Culturelle ()

Forse in questo è stato “aiutato” proprio da lui, Ivan Graziani, figura discreta e quasi di nicchia, che però ha lasciato un segno profondo nella musica italiana. Un segno delicato ma anche graffiante, così come lo erano le sue canzoni. In lui vivevano tante anime, quella cantautoriale di capolavori eterni come Agnese, Lugano Addio o Firenze (canzone triste), ma anche il rock di Pigro, Monna Lisa e Il chitarrista. Non è un caso se nel Tributo a Ivan Graziani del 2012 i suoi pezzi erano stati reinterpretati da artisti come Marlene Kuntz, Paolo Benvegnù, Cristina Donà, Mauro Ermanno Giovanardi, Marta sui Tubi, Tre Allegri Ragazzi Morti.

Canzoni vere, che raccontano persone, esperienze, luoghi, chiamandoli per nome. Con OTTANTA. Buon Compleanno Ivan, Filippo Graziani ha voluto proporre e riproporre al pubblico i brani del musicista abruzzese (nato appunto nel 1945 e scomparso nel ’97) più conosciuti ma anche quelli meno noti a cui è più legato. Insieme a lui una band affiatata con musicisti di grandissimo valore: Tommy Graziani alla batteria, Francesco Cardelli al basso, Massimo Marches alle chitarre, Stefano Zambardino alle tastiere, Riccardo Cardelli polistrumentista, Marco Gentile al violino, il tutto incorniciato in una scenografia con l’installazione della torta di compleanno di Marco Lodola.

Filippo Graziani Buon compleanno Ivan Splendor Saison Culturelle ()
Filippo Graziani Buon compleanno Ivan Splendor Saison Culturelle ()

Sì, perché è stata una festa di compleanno ben riuscita, iniziata con la riproduzione di Birthday dei Beatles – “che non potevano mancare, visto che erano il gruppo preferito di papà” – e poi con alcuni pezzi dalla “preistoria” di Ivan Graziani, come Give you all my love e Il campo della Fiera, seguiti dalle canzoni con gli Anonima Sound ed i richiami alla “sua” Urbino con Sabbia del deserto. A volte, chiudendo gli occhi si ha l’impressione che a cantare ci sia proprio Ivan Graziani. Si va avanti tra sguardi al passato e proiezioni verso il futuro, tra una Canzone per Susy (una delle preferite di Filippo) a La rabbia dall’album di inediti “Per gli amici” (che in pochi ieri sera conoscevano/conoscevamo), per arrivare fino ad un falò sulla spiaggia: un set di canzoni unplugged, con la band riunita attorno all’asta di un microfono per cantare senza amplificazione, tra le altre, Maledette malelingue e Norwegian wood (this bird has flown) dei Beatles (sì, ancora loro, e non è finita).

Filippo Graziani Buon compleanno Ivan Splendor Saison Culturelle ()
Filippo Graziani Buon compleanno Ivan Splendor Saison Culturelle ()

Si riparte con potenza con Fuoco sulla collina, Dr Jeckill e Mr Hyde e una Monna Lisa che, oltre a scatenare il pubblico, ha permesso a Filippo Graziani di sedersi in platea per presentare la band. La fine del concerto? Macché, mancano almeno Il chitarrista, Pigro, Lugano addio, intermezzate da With a little help from my friends dei quattro di Liverpool. I sette sul palco escono di scena, ma non poteva mancare Firenze (canzone triste), per tornare a casa con le mani arrossate dagli applausi ed il cuore scaldato da una serata che è stato il regalo che Filippo Graziani ha voluto fare a papà Ivan, ma anche a chi era a teatro.

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