Riprenderanno nel mese di maggio e proseguiranno per tutta l’estate le visite guidate al cantiere dei lavori di restauro dell’Arco di Augusto, ad Aosta. Lo ha annunciato, ieri in Consiglio Valle, l’assessore regionale ai Beni culturali Jean-Pierre Guichardaz rispondendo ad un’interrogazione del consigliere di Forza Italia, Mauro Baccega.
“Dal mese novembre ad oggi sono stati oltre 700 i visitatori che hanno avuto modo di accedere al cantiere – ha detto l’assessore -. La decisione di ‘impacchettare’ l’Arco di Augusto nell’anno in cui ricorrono i 2050 anni della fondazione di Augusta Praetoria è stata ponderata e il ponteggio è stato progettato con una scala facilmente accessibile per consentire ai visitatori di esplorare il monumento anche durante le fasi di restauro”.
Quanto ai lavori, Guichardaz ha spiegato che la fase di pulitura del monumento, iniziata lo scorso novembre, “è praticamente completata” e “a breve inizierà il restauro vero e proprio” con “un trattamento accurato della superficie a base di malte appositamente prodotte in cantiere a base di calce e sabbia” che mira “a colmare le lacune e le mancanze, oltre a creare dove necessario degli strati di protezione”. Il restauro della parte superiore dell’Arco sarà concluso entro l’autunno, con il successivo smontaggio dei ponteggi, mentre quello della parte inferiore “è programmato per la primavera 2026 quando l’arco sarà già completamente scoperto rivelando già tutto il suo ritrovato splendore”.
Nell’interrogazione, Baccega ha chiesto informazioni sulla polvere generata dalla pulitura del monumento realizzato in puddinga, una pietra locale molto porosa formata dai depositi fluviali della Dora, che aveva detestato qualche preoccupazione tra i passanti e i residenti della zona. “Si è optato per una pulizia a secco con un materiale ecologico di origine naturale non cancerogeno – ha assicurato l’assessore -. Dalla scheda tecnica, il prodotto non presenta effetti dannosi per la salute nemmeno in caso di esposizione prolungata e la polvere dispersa dal vento entro pochi metri risulta innocua per chi lavora, per i passanti e per i residenti nella zona”.