I cinque finalisti del Premio Strega 2025 in tour a Saint-Vincent

Lo Strega Tour è passato per Saint-Vincent. Un viaggio tra le pagine dei libri dei cinque finalisti del Premio Strega 2025 - Andrea Bajani, Paolo Nori, Elisabetta Rasy, Michele Ruol e Nadia Terranova -, che hanno incontrato i loro lettori.
Laura Pezzino, Michele Ruol, Elisabetta Rasy, Nadia Terranova, Paolo Nori e Andrea Bajani (da sx a dx). Strega Tour a Saint Vincent Foto Alice Dufour
Cultura

Lo Strega Tour è passato anche per Saint-Vincent. I cinque finalisti del Premio Strega 2025 sono stati accolti ieri pomeriggio, mercoledì 11 giugno, dai lettori della località termale.

In piazza Cavalieri di Vittorio Veneto, Andrea Bajani, Paolo Nori, Elisabetta Rasy, Michele Ruol e Nadia Terranova – autori e autrici finalisti, proclamati lo scorso 4 giugno al Teatro Romano di Benevento – hanno dialogato, in un evento aperto al pubblico, con la giornalista e scrittrice Laura Pezzino, direttrice della fiera Book Pride di Milano.

Scrittori e scrittrici hanno dato voce alle loro storie, vere protagoniste del tour. Capaci di intrattenere e coinvolgere gli amanti della lettura che ritrovano nel Premio Strega, giunto alla 79esima edizione e promosso dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci, il più importante riconoscimento letterario italiano.

I libri della cinquina ruotano intorno al tema della famiglia

“Quando in una famiglia nasce uno scrittore, quella famiglia è rovinata”. Lo diceva Czesław Miłosz, poeta polacco Nobel nel 1980, e lo ripete Laura Pezzino per introdurre il “totem” intorno al quale ruotano i cinque libri in finale. La famiglia.

L’anniversario (Feltrinelli) di Andrea Bajanifavorito dalla critica letteraria, già vincitore del Premio Strega Giovani – è la storia di un lungo addio. Un addio irreversibile di un figlio alla propria famiglia. Un padre patriarca e una madre invisibile, in un regime di violenza, silenzio e omertà.

“Ho provato a raccontare il fatto che in una famiglia chiusa a chiave, qualcuno a un certo punto, contro il tabù, decidesse semplicemente di aprire la porta e andarsene” dice l’autore. “Questa storia è cominciata in Texas, nel 2021. Vivo a Houston, dove insegno all’Università. Tra i vari corsi, tengo quello intitolato Scrivere la famiglia. Spesso gli studenti raccontano storie di molto dolore” spiega Bajani. Ciò che accomuna queste storie è che “nonostante l’evidenza di una situazione familiare invivibile, nessuno prendeva mai in considerazione l’ipotesi di sottrarsi a questa vita”.

Chiudo la porta e urlo (Mondadori) è invece “un libro vortice che raccoglie il mondo di Paolo Nori”. Dagli amati autori russi, alla nonna Carmela. Il suo libro è il terzo di una trilogia. Dedicato al poeta romagnolo Raffaello Baldini, il volume segue i primi due su Dostoevskji e Achmatova. “Ho conosciuto Raffaello Baldini nel 2000 al Festival della letteratura di Mantova. Ha letto una poesia. S’intitolava Luglio. Mi ha conquistato e non ho più smesso di leggerlo”. Il suo è un racconto sul senso della vita e della letteratura. Tra le pagine del volume, Nori – laureato in russo, oltre che appassionato alla lingua – si sofferma su una frase a lui cara. “Una frase che mi piace. Una frase che ha il sapore della scoperta”. Una frase tratta da L’Idiota di Dostoevskij: “Il mondo lo salverà la bellezza”.

In Perduto è questo mare (Rizzoli), Elisabetta Rasy scrive un romanzo su una famiglia, un’amicizia – quella con lo scrittore Raffaele La Capria – e una città. Anzi due, Napoli e Roma. “Questo libro l’ho scritto per cercare di capire chi era mio padre. Nella storia della mia famiglia ci sono molti vuoti, molti inciampi, molte separazioni”. Il libro racconta la separazione tra un padre e una figlia e indaga le relazioni. “Relazioni anche simboliche – spiega l’autrice –. Nel mondo simbolico, infatti, il mare è molto importante. È un luogo felice, ma anche luogo di tempeste e naufragi. Il mare è una metafora eterna. Si spera sempre che l’acqua torni limpida anche dopo le grandi tempeste”.

Michele Ruol, al suo esordio come autore di narrativa, medico anestesista di professione, mette sotto osservazione una famiglia che ha subito un grave lutto. In Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia (TerraRossa), Ruol racconta il vuoto lasciato nella vita di due genitori, Padre e Madre, dalla morte improvvisa dei loro due figli, Maggiore e Minore. Attraverso un inventario di 99 oggetti, l’autore prova a riportare in vita i personaggi. “L’intero romanzo è ambientato in una casa. A parlare sono gli oggetti, che diventano un pretesto per raccontare alcuni episodi della vita di questa famiglia, sparsi nel tempo. Gli oggetti attraversano le nostre vite e sopravvivono”.

È invece la storia di un’indagine familiare quella di Nadia Terranova. Quello che so di te (Guanda) è un romanzo sulla ricerca delle radici. “La macchia della mia famiglia è stata la pazzia” rivela la scrittrice. “C’è una donna in questa storia che, di fronte alla figlia appena nata, ha una sola certezza: da ora non potrà mai più permettersi di impazzire. La follia nella sua famiglia ha un nome. Quel nome è Venera”. Bisnonna materna, oltre che 103esima donna internata nel 1928 nel manicomio di Messina.

Tra le pagine del libro emerge anche il racconto della maternità, tra umori e stanchezze. “Sono stata letteralmente travolta, a più di quarant’anni, dalla nascita di mia figlia. Nuova creatura che aveva disatteso qualsiasi proiezione e aspettativa”. Terranova conclude con una grande verità: “C’è il bambino immaginario che aspettiamo, poi a un certo punto arriva la bambina o il bambino vero, che non fa altro che smentire quello che avevamo pensato”.

Strega Tour a Saint-Vincent, il Sindaco: “Speriamo di poterlo trasformare in un appuntamento”

L’evento è stato un viaggio tra le pagine dei libri scritte dalle voci più autorevoli della narrativa italiana contemporanea. Un’occasione di arricchimento culturale per la Riviera delle Alpi. “Speriamo di poterlo trasformare in un appuntamento che di anno in anno possa crescere e strutturarsi sul nostro territorio” ha commentato il sindaco Francesco Favre. A organizzare la tappa di Saint-Vincent, l’unica valdostana, Comune e Casino de la Vallée.

Un centinaio i presenti. Lettori che hanno prima ascoltato tra le fila del pubblico, poi incontrato, scambiato due parole e fotografato gli autori della cinquina finalista in occasione del firmacopie dei volumi messi a disposizione dalla libreria Evoluzione di Saint-Vincent.

Lo Strega Tour prosegue, in giro per l’Italia, per tutto il mese di giugno. In attesa della premiazione finale. L’assegnazione del riconoscimento letterario avverrà il prossimo 3 luglio a Roma, nei giardini di Villa Giulia. È prevista la trasmissione in diretta televisiva su Rai 3.

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