Un mondo popolato di tappeti volanti, di magie e di sogni. I Kymera ci sguazzano in mezzo da sempre e continuano a farlo anche adesso che tutta l’Italia li conosce. Simone Giglio e Davide Dugros oggi sono tornati a casa, in Valle d’Aosta. Una toccata e fuga, la prima uscita vera e propria del loft. Ogni loro spostamento è stato seguito dalle telecamere di X Factor: un salto a casa, “non so se si vede, ma abbiamo riabbracciato Tabata e Osiris, le nostre gatte, ci hanno riempito di peli” dice Davide; poi sono arrivati alla Cittadella dei giovani, dove ad attenderli c’erano i giornalisti per una conferenza stampa.
Prima di scendere dall’auto hanno dovuto attendere il “ciak, si gira” arrivato dalla troupe che li seguiva. “Sono imbarazzatissimo”, ecco le prime parole di Simone, “questo pomeriggio abbiamo incontrato due nostre amiche e basta, voi siete i primi che incontriamo e con cui chiacchieriamo fuori dal programma; sono tutte facce che conosciamo, è una strana sensazione”. Davide gli fa eco e spiega: “non abbiamo idea di cosa stia succedendo fuori”. E fuori di cose ne sono successe molte, la prima è la fama, ormai il nome Kymera è diventato noto in tutto lo stivale, ma è innegabile che, almeno all’inizio, a far parlare sia stata la loro situazione sentimentale. Tutti i giornali hanno parlato di loro, “della prima coppia gay della televisione italiana”. I due fanno spallucce – “ah, si?” – e dimostrano di avere le idee ben chiare. Hanno scelto di vivere e cantare un mondo onirico, ma i piedi sono saldamente piantati in terra, l’obiettivo è uno ed è chiaro: “noi vogliamo fare musica.
Anche quando usciremo dal programma: vogliamo girare il mondo sul nostro tappeto volante per cantare”. Sogni e consapevolezza della realtà sono ugualmente presenti, ed è proprio questo uno dei loro punti di forza. Non hanno mai nascosto il loro legame ma non vogliono cadere nei cliché: “Se ci chiedono se siamo cugini o fratelli rispondiamo senza mentire, non abbiamo nulla da nascondere o di cui vergognarci, ma certo non vogliamo diventare e non siamo delle icone, anche perché – dice Davide – le icone si rivolgono ad un’élite, noi cantiamo per tutti”. Lo dicono con semplicità, in una conferenza che è diventata chiacchierata. “Ci ha dato solo un po’ fastidio all’inizio essere stati presentati come la coppia piuttosto che come due artisti: noi siamo qui in quella veste, per la musica”.
Le telecamere non le vedono neanche più. Microfoni sbucano da tutte le parti mentre parlano, e gli obiettivi sono tutti puntati su di loro. Il mondo si è capovolto, l’imbarazzo non arriva dai riflettori, ma per quei giornalisti conosciuti già prima di partire, oggi tutti riuniti per il loro arrivo. “Per noi X Factor era stare seduti in poltrona davanti a un televisore”, ora il televisore sono loro, ma non se ne sono ancora resi conto. “Alla fine cantiamo in un teatro, sembra un concerto”.
Per la puntata di martedì stanno preparato un brano dei Green Day, gruppo rock conosciuto e amato in tutto il globo. “Ma non siamo preoccupati, il brano è morbido e ha una bella melodia, ci stiamo bene dentro”, spiega Davide. “E’ questo l’importante – aggiunge Giglio -, sentirsi a proprio agio nei vestiti musicali che di volta in volta dobbiamo indossare. Siamo finiti al ballottaggio con un brano di David Bowie, ci piaceva ma non l’abbiamo mai sentito nostro”. I due raccontano che nel loft si è subito instaurato un bel clima di amicizia. “Tra di noi – assicura Simone – non c’è nessuna rivalità”.
Diverso il discorso con i giudici, che ogni puntata inscenano una lotta in difesa dei propri protetti, cercando di “eliminare” quelli degli avversari. “all’inizio era dura, ma ora si sono molto ammorbiditi”. Il quarto d’ora finisce, “ragazzi siamo in ritardassimo”, incitano gli autori. Ci sono le prove del concerto da fare; circa 200 i posti disponibili, “sono andati a ruba in un soffio” gli dicono i cronisti. I Kymera, increduli, sorridono, poi si spostano nel teatro per le prove del concerto. “E dopo subito a Milano”, la loro gita è finita, ma il sogno continua ancora.