Tra rime e figure retoriche, versi e terzine, il Fai giovani di Aosta ha voluto quest’oggi, domenica 21 maggio, rendere omaggio a uno dei padri della letteratura italiana, Dante Alighieri. Il pubblico presente nel Salone ducale del municipio di Aosta ha avuto occasione di immergersi totalmente nella lettura-concerto “Dante in comune”, allestita in collaborazione con il comitato locale dell’Associazione italiana giovani per l’Unesco. Ad affiancare la recitazione ad alta voce di alcuni dei brani più celebri della Commedia curata da Antonello Pistritto, sono stati il suggestivi accompagnamento musicale del violoncellista Daniel Curtaz nonché i più letterari commenti del docente Jean Louis Crestani.
La Commedia
“In un clima di passione e divulgazione culturale e scientifica sul territorio valdostano, da qualche anno abbiamo iniziato la nostra missione di diffusione dei canti danteschi sul territorio regionale – ha spiegato Pistritto, referente Aigu VdA -. Dopo aver esordito con un appuntamento interno a Plaisirs de culture, abbiamo proseguito poi con le sette simboliche tappe della rassegna dedicata ItinerDante, quest’anno giunta alla sua terza edizione”.
La Commedia, come molti sanno, è un’opera polisemica, nella quale al basico senso letterale vanno a sommarsi un senso allegorico e un duplice senso religioso, morale e analogico.
“Il suo titolo fa riferimento alla sua natura “comica”, ovverosia alla sua tendenza tipicamente medievale di mescolare stili e tematiche differenti – ha raccontato Crestani -. La stessa cantica dell’Inferno associa le tenebrose descrizioni della selva oscura del canto I e della porta degli inferi del canto III alle parole più dolci e quasi stilnoviste della vicenda di Paolo e Francesca, le due anime innamorate e dannate condannate a essere trasportare dal vento del canto V per l’eternità”.
Un altro importante incontro di Dante vede protagonista Ulisse, l’eroe che gli appare nel canto XXVI avvolto da una fiamma assieme a Diomede.
“Alighieri è un uomo che ha amato ma è anche un uomo di cultura, assetato di conoscenza, della quale tuttavia egli pur conosce il limite imposto da Dio – ha proseguito Crestani -. Ma il guerriero dell’antica Grecia commette l’errore di superare il limite della ragione, tentando quel “folle volo” che lo porta ad attraversare il confine della Terra, le Colonne d’Ercole, e andando così incontro alla morte sua e dei suoi compagni di avventura”.
La degustazione
A concludere la serata “Dante in comune” è stata la degustazione del vino Torrette supérieur guidata da Matteo Barmaz dall’azienda Di Barrò di Château Feuillet, a Saint-Pierre.
“Siamo una piccola realtà in crescita da soli pochi anni, ma, nonostante ciò, abbiamo alle spalle una storia scritta dalla passione di mio nonno sin dal 1970 – ha resocontato il giovane vigneron valdostano -. Sono i miei genitori ad aver fatto crescere l’azienda, trasferendola nella nuova sede di Saint-Pierre e affidandola a me e a mia sorella come terza generazione di gestori”.
Sul totale dei 3 ettari di vigneti coltivati da Barmaz e dalla sua famiglia, la produzione oscilla annualmente attorno alle 20 mila bottiglie diversificate tra circa 13 varietà di vini differenti.
“Il “Torrette” è una zona vitivinicola allargata su undici comuni e quattro ettari complessivi e rappresenta la denominazione più diffusa e importante della Valle d’Aosta – ha concluso Barmaz -. Quest’area risente di condizioni climatiche particolari nonché di temperature notturne particolarmente elevate che conferiscono al vino un gusto unico”.