Cresciuto fra i mafiosi e diventato uno dei più importanti inviati italiani. E’ la storia di Francesco Viviano, l’inviato di "Repubblica" che prende forma nell’autobiografia "Io, killer mancato". Viviano, infatti, è andato molto vicino dal diventare un killer. In un vicolo di Palermo, a 17 anni, si trovò con una pistola in mano puntata contro l’assassino di suo padre all’ingresso all’Ansa come fattorino. Ma la vendetta non si consumò perché l’adolescente scelse di percorrere un’altra strada.
Nel libro di Viviano, che l’autore presenterà a Saint-Vincent venerdì 18 marzo, alle ore 21, presso la sala del Bocciodromo comunale, il lettore rivive gli anni delle guerre di mafia, il maxiprocesso nell’aula bunker dell’Ucciardone, gli omicidi Falcone e Borsellino, le grandi confessioni dei pentiti, l’arresto di Brusca, la caccia al papello di Riina, le prime rivelazioni sulla trattativa tra mafia e Stato.
L’evento, organizzato nell’ambito della rassegna Saint-Vincent Cultura, una collaborazione fra Biblioteca di Saint-Vincent e Cenacolo Italo Mus, sarà moderato dal giornalista Roberto Mancini.