La memoria storica della Valle d’Aosta nel nuovo fondo Musumeci

L’esposizione di circa 1.500 volumi, allestita all’interno della sala del Consiglio del municipio di Gignod, è consultabile nei giorni feriali esclusivamente su prenotazione.
Il fondo Musumeci Editore
Cultura

Tra le pagine di circa 1.500 volumi del nuovo fondo Musumeci Editore, la Valle d’Aosta si svela nella sua storicità: dalle tradizioni all’enogastronomia, dalla cultura allo sport, dalla geografia al paesaggio. Allestita all’interno della sala del Consiglio del municipio di Gignod, di concerto con l’assessorato regionale Beni e attività culturali e il Sistema bibliotecario valdostano, la libreria ripercorre l’evoluzione della regione dai primi Anni ’60 sino all’attualità conservandone la memoria nella forma di prezioso patrimonio editoriale locale.

“Abbiamo colto con grande piacere l’opportunità di poter aderire e accogliere tale progetto, frutto di un lungo lavoro svolto negli anni da parte delle personalità coinvolte tra autori, editori, tipografi, addetti comunali e bibliotecari – ha commentato la sindaca del paese, Gabriella Farcoz, durante la presentazione ufficiale dell’iniziativa  -. Il mio ringraziamento va a tutti coloro che, durante questo anno di preparazione, hanno dato il proprio contributo alla stesura di un capitolo importantissimo della storia di Gignod”.

Il fondo Musumeci Editore
Il fondo Musumeci Editore

Musumeci Editore

Casa editrice che tra le prime ha saputo narrare delle bellezze e delle unicità della Valle d’Aosta, Musumeci Editore nasce inizialmente quale costola dell’azienda tipografica valdostana sorta nella regione nel 1837; dopo una lunga alternanza di differenti proprietari susseguitisi sino agli Anni 60, l’allora Imprimerie Marguerettaz viene acquistata da Sergio Musumeci che le dona la sua prima impronta.

“È il volume “Histoire e géographie de la Vallée d’Aoste” di Italo Cossard a dare il via a una serie di pubblicazioni tra le quali spiccano “Arte sacra in Valle d’Aosta” di Monsignor Edoardo Brunod e Don Luigi Garino, i dodici volumi del “Dictionnaire de patois” di Aimé Chenal e Raymond Vautherin e il “Codice regionale” di Renato Barbagallo – ha rammentato Paolo Musumeci, dal 1991 alla guida dell’azienda -. Negli anni successivi, ci siamo aperti ad autori di rilevanza nazionale e internazionale arrivando a creare circa una decina di collane comprendenti, tra gli altri, libri di cucina, cataloghi d’arte, manuali sulle piante officinali o guide dei parchi naturali”.

Da sinistra Joseph Rivolin, Jean-Pierre Guichardaz, Paolo Musumeci, Gabriella Farcoz e Denis Falconieri
Da sinistra Joseph Rivolin, Jean-Pierre Guichardaz, Paolo Musumeci, Gabriella Farcoz e Denis Falconieri

Il fondo

Il percorso di costituzione del fondo Musumeci Editore esordisce nel 2018 grazie a un articolato lavoro di archivio che conduce a creare 3 serie sperate di antichi volumi, l’una destinata alla conservazione all’interno degli archivi storici nostrani, l’altra destinata a sostituire e a completare il catalogo della biblioteca regionale e l’ultima destinata all’esposizione.

“È stato un lungo cammino, durante il quale siamo stati supportati da alcuni interlocutori fondamentali dell’amministrazione regionale tra cui l’allora presidente Laurent Viérin, l’attuale assessore Jean-Pierre Guichardaz e il dirigente Fausto Ballerini – ha osservato ancora Musumeci -. L’obiettivo di tale donazione non è tanto quello di celebrare la storia della nostra casa editrice bensì quello di restituire alla collettività gli sforzi compiuti dagli 870 autori, dai 300 fotografi, dai 30 grafici e dai 200 impiegati nella sezione produttiva della nostra azienda”.

Il fondo Musumeci Editore è consultabile nei giorni feriali esclusivamente su prenotazione, telefonando al numero fisso 016556449 oppure inviando una email all’indirizzo a.cerise@comune.gignod.ao.it.

Come rammentato dallo storico ed ex direttore degli archivi regionali Joseph Rivolin, alcune delle opere presenti nella collezione “hanno marcato tappe essenziali dello sviluppo della Valle d’Aosta, inserendosi nel panorama letterario nostrano quali forme di divulgazione di qualità capaci di rivolgersi a un pubblico molto vasto”.

Gastronomia ed enologia, storia e dialetto, scienza e astronomia, natura e paesaggio, ambiente ed ecologia, sport e paesi sono soltanto alcune delle tematiche portanti dei volumi pubblicati nel corso di un sessantennio di ininterrotta attività editoriale sul territorio.

“Considero questa donazione un atto di assoluta generosità e responsabilità che ha portato questa impresa di successo, fatta da donne e uomini, maestranze e studiosi, a cedere questi volumi sotto forma di patrimonio pubblico – ha commentato lo stesso Guichardaz -. Sarebbe bello riuscire a dare vita a un allestimento museale appositamente dedicato alla nostra casa editrice, il quale sicuramente andrebbe ad attirare i più affezionati andando al contempo a insegnare, a chi non ci conosce, di una comunità valdostana fatta di grandissimi personaggi rimasti nella storia per merito loro”.

L’inaugurazione del fondo Musumeci Editore
L’inaugurazione del fondo Musumeci Editore

Il futuro della casa editrice

Divenuto negli ultimi 20 anni un autentico punto di riferimento nella scoperta e nella riscoperta del territorio della Valle d’Aosta, Musumeci Editore si dice pronta a proiettarsi nel futuro rafforzata dall’attuale collaborazione con la Tipografia valdostana di Paolo Perrin.

“L’allestimento di questo fondo potrà aprirci alla digitalizzazione, a nuovi partenariati, a incontri con vecchi e nuovi autori, che sin da ora vogliamo invitare alle imminenti celebrazioni del nostro 60º compleanno – ha anticipato in conclusione Musumeci, rivolgendo un sentito ringraziamento a tutti coloro che nel tempo hanno affiancato la sua attività -. Posso affermare con certezza che il nostro impegno si focalizzerà in futuro sulla nostra più intima vocazione regionale, tanto che oggi vi accolgo con la leggerezza di chi sa di aver concluso un ciclo andando a rendere disponibile un ricco patrimonio alle prossime generazioni”.

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