La nuova vita dell’antico castello dei Signori di Pont-Saint-Martin

Dopo la riqualificazione del primo lotto, dalla prossima primavera saranno avviati gli interventi necessari a rendere del tutto fruibile al pubblico il maniero.
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Cultura

Affacciato con una vista mozzafiato sulla valle del Lys, sulla valle centrale e sul Canavese, l’antico castello dei Signori di Pont-Saint-Martin potrà prossimamente tornare a risplendere della perduta bellezza passata e a narrare delle memorie medievali custodite dalle proprie mura. Dopo la cessione da parte di privati, il Comune ha infatti scelto di mobilitarsi al fine di rendere tale struttura storicamente fondamentale per il paese del tutto fruibile a livello locale e turistico.

Il primo lotto

Ultimato il preliminare studio di fattibilità e approvata la progettazione per i molteplici interventi in programma, lunedì 20 giugno hanno preso il via i lavori di analisi e valorizzazione dei resti del maniero.

“Gli scavi archeologici così realizzati sono orientati a restituire un quadro chiaro e delineato sia in merito all’epoca di edificazione della struttura sia in merito alle caratteristiche architettoniche legate alla sua costruzione – spiega il sindaco di Pont-Saint-Martin, Marco Sucquet -. Si tratta di un monumento di fondamentale importanza per il paese, circondato da percorsi e sentieri che meritano di essere riconosciuti e apprezzati tanto dai turisti quanto dai residenti, e per noi riuscire a restituirgli il perduto splendore è come un piccolo sogno che con orgoglio stiamo realizzando passo dopo passo”.

Il castello di Pont-Saint-Martin
Il castello di Pont-Saint-Martin

Inizialmente commissionato dai Signori di Bard tra il XI secolo e il XII secolo, i quali lo hanno saputo sfruttare per la sua strategica ubicazione di controllo del passaggio della strada romana di accesso alla Valle del Lys, il castello di Pont-Saint-Martin è passato nelle mani dei Signori locali soltanto dopo il 1214. Oggetto di ampliamenti e modificazioni tardive testimoniati dalla varietà di murature, aperture ed elementi architettonici presenti, esso è stato da ultimo oggetto di interventi tardivi quali l’aggiunta di una torretta pensile e la ristrutturazione di murature sia sulla cinta che nell’aula esagonale nel vicino XX secolo.

“Attualmente le indagini archeologiche si stanno sviluppando all’interno della bassa corte e in corrispondenza del portale di ingresso e hanno portato all’individuazione di alcune strutture murarie corrispondenti a un ambiente a ridosso della cinta e a due corpi scalari nonché alla scoperta di un muro che divideva in due aree la corte del castello – si legge in una nota del Comune relativa agli scavi condotti dalla ditta Akhet srl di Roisan sotto la supervisione dell’architetto Enrica Quattrocchio e del funzionario della Soprintendenza ai beni e alle attività culturali Gabriele Sartorio -. Inoltre, esso ha restituito reperti ceramici e metallici dei quali soltanto un’analisi più dettagliata sarà in grado di precisare più correttamente la cronologia, resti che verranno accuratamente ricoperti e protetti al termine dei lavori”.

Il castello di Pont-Saint-Martin
Il castello di Pont-Saint-Martin

I lotti successivi

Dopo un investimento pari a quasi 120 mila euro per la riqualificazione del primo lotto del castello dei Signori di Pont-Saint-Martin, il Comune è a oggi al lavoro di concerto con la Sovrintendenza ai beni e alle attività culturali per avere accesso a eventuali fondi regionali o europei necessari a proseguire tale linea di azione.

“Al termine delle operazioni sul secondo lotto il cui avvio è previsto per la prossima primavera, per le quali dovremmo essere in grado di iniziare a breve la progettazione così da riuscire a concluderla già entro la fine di quest’anno, le mura interne e i percorsi di visita della struttura saranno completamente rimessi in sicurezza rendendola accessibile almeno internamente – conclude Sucquet -. Il terzo step, infine, rappresenterà il completamento della nostra ferma intenzione di rendere fruibile tutto il castello tramite apposite passerelle”.

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