La Saison Culturelle ha superato la prova dell’opera lirica

Promozione a pieni voti per la rassegna culturale che ha proposto l'opera lirica nell'offerta dei suo spettacoli, con la "la Madama Butterfly". Una data storica per il teatro, dal passato travagliato, che vede ora un potenziale concreto.
Madama Butterfly
Cultura

Due rappresentazioni sold-out e un pubblico valdostano decisamente coinvolto. Non poteva andare diversamente per  l’ingresso del Teatro Splendor tra i teatri italiani dove è possibile fare e godere dell’opera lirica.

Una data storica per la città che vede finalmente nel suo teatro, dal passato travagliato, un potenziale concreto: la buca c’è e funziona, il palco, benché piccolo, può diventare il laboratorio per sceniche minimaliste e visionarie e a livello acustico la struttura ha risposto bene.

Le poltroncine dello Splendor non sono paragonabili a quelle dei teatri lirici più blasonati, ed è sicuro che per degli spettacoli che si aggirano intorno alle 3 ore questo non è solo un dettaglio. Ma di certo oggi è un tournant per la vita culturale della Valle d’Aosta.

Madama Butterfly
Madama Butterfly

A inaugurare questo nuovo corso la Madama Butterfly, con la regia e le scenografie di Stefano Monti e con Jacopo Brusa come direttore d’orchestra; un’opera lirica mitica che racconta tra le altre cose dell’incomunicabilità e dell’incomprensione tra Oriente e Occidente, tra culture diverse e stili di vita diversi.

Cio-Cio-San, questo il nome di Butterfly, che a soli 15 anni viene data in sposa a un ufficiale statunitense di stanza a Nagasaki, Pinkerton, il quale dopo una breve relazione la abbandonerà promettendole di tornare. In realtà il militare si risposerà negli USA e tornerà per ripudiarla con la nuova moglie, scoprendo di aver avuto un figlio da Butterfly, la quale, dopo diverse pressioni, deciderà per il bene del bambino di lasciarlo a Pinkerton e alla nuova sposa, compiendo per disperazione l’atto estremo, uccidendosi come da tradizione con un pugnale.

Madama Butterfly
Madama Butterfly

La soprano Daria Masiero, protagonista dell’opera, ha infuocato gli animi dei valdostani con una interpretazione magistrale di Cio-Cio-San e del suo dolore, così come del cambiamento di rotta che prende la sua vita con il passare dei giorni lontana da Pinkerton, quest’ultimo portato in scena con altrettanta bravura da Giuseppe Distefano.

Notevole anche l’interpretazione di Carlotta Vichi nei panni di Suzuki, serva e dama di compagnia di Madama Butterfly.

La Saison Culturelle è riuscita a regalare un inizio di speranza ai tanti melomani valdostani, ma il sogno è poter assistere a più spettacoli come questo, magari con una rassegna nella rassegna che dia continuità, anche se l’inizio è stato con il botto.

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