Merilù Lanziani pubblica “Biblion”, un libro fantasy tutto valdostano
Siamo davvero liberi? Siamo sicuri di essere noi stessi a scrivere la nostra storia? O è qualcun altro – magari un “Esordiente” che affianca il dio-scrittore, chiamato “Ingobbito” – a decidere del nostro destino all’interno di una gigantesca Biblioteca Universale? Questi personaggi e queste domande popolano “Biblion“, il nuovo romanzo della valdostana Merilù Lanziani, disponibile su Amazon e presso le due librerie Brivio di Aosta.
402 pagine, nove anni di lavoro, per un fantasy che si rivolge a lettori dai 14 anni in su e presenta numerose scene ambientate in Valle d’Aosta, trattando temi importanti quali il libero arbitrio, l’autodeterminazione, l’individualismo e l’ambizione. Una storia cupa che parla agli adolescenti e agli adulti per metterli in guardia, per insegnare loro che il mondo non è una favola, non è un luogo benevolo dove tutto ciò che sogniamo diventa realtà. La copertina è stata illustrata da Chiara Benedetti, concept artist italiana che lavora per Netflix.
La riflessione sull’autopubblicazione
Il libro è self-published: “Biblion l’ho pubblicato da sola, ricorrendo a tutte le mie conoscenze professionali nel campo editoriale”, spiega la valdostana, classe 1988. “Oltre a scriverlo, infatti, mi sono occupata personalmente dell’editing, della revisione, dell’impaginazione (supportata dal prezioso sostegno di Martini Multimedia), della correzione bozze, della promozione, dell’ufficio stampa e della distribuzione“.
Da qui nasce una riflessione dell’autrice sull’autopubblicazione, una pratica sempre più diffusa, soprattutto all’estero, che ha favorito la nascita di casi editoriali e l’esordio di scrittori che sono poi diventati autori di best-seller internazionali. “Purtroppo, in Italia, l’autopubblicazione è ancora malvista dalla maggior parte degli addetti ai lavori. Nonostante ci siano libri autopubblicati di grandissimo valore, che non hanno niente da invidiare a quelli promossi dai grandi editori italiani, ancora si crede che gli autori che optano per il self-publishing – per scelta o per necessità – siano da considerarsi di serie B”.
Di professione editor, Merilù Lanziani sa come funzionano queste cose: “Pubblicare con gli editori più celebri, per un esordiente, è difficilissimo. Le dinamiche commerciali alla base delle scelte editoriali inseguono logiche che spesso vanno a discapito della qualità: ad esempio, si preferisce puntare sui libri scritti da ghostwriters che fanno le veci di YouTuber e “influencer”, o promuovere titoli che inseguono le mode del momento. Sono ben pochi gli editori che si possono ancora considerare ambasciatori della cultura, garanti della qualità, e ancor meno sono quelli disposti a puntare su un esordiente”.