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Glacial Threads di Michelangelo Pistoletto Ph Nicole Jocollé
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Glacial Threads di Michelangelo Pistoletto Ph Nicole Jocollé
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Glacial Threads di Michelangelo Pistoletto Ph Nicole Jocollé
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Glacial Threads di Michelangelo Pistoletto Ph Nicole Jocollé
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Glacial Threads di Michelangelo Pistoletto Ph Nicole Jocollé
La moda può contribuire alla salvaguardia dei ghiacciai? Una risposta risposta arriva dalla mostra “Glacial Threads. Dalle foreste ai tessuti del futuro” che sarà inaugurata alle 18 di oggi, venerdì 25 luglio, al castello Gamba di Châtillon. Riaperto dopo alcuni mesi di lavori di ammodernamento volti a rendere gli spazi più accessibili, il Museo di Arte moderna e contemporanea della Valle d’Aosta riapre al pubblico con una nuova esposizione firmata da Michelangelo Pistoletto – animatore e protagonista dell’arte Povera – e da Cittadellarte – Fondazione Pistoletto con la collaborazione della Regione Valle d’Aosta.
Curata da Fortunato D’Amico, la mostra affronta il tema del riscaldamento globale e dei cambiamenti socio-ecologici in atto e dialoga con i principi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Nelle tre sale espositive si intrecciano arte, sostenibilità e moda rigenerativa, invitando il visitatore a riflettere sul futuro del pianeta e sulle possibili soluzioni per proteggerlo. Protagonisti dell’allestimento sono i tessuti, in particolare quelli prodotti dall’azienda austriaca Lenzing Group, che sviluppa materiali privi di microplastiche pensati per ridurre l’impatto ambientale, con un’attenzione specifica alla protezione dei ghiacciai. “Le opere in mostra introducono una riflessione complessa sulla vita dei materiali, sul cambiamento climatico e sull’impatto delle azioni umane che condizionano gli sviluppi del futuro. In questo senso, l’arte si fa strumento di trasformazione”, spiega il curatore Fortunato D’Amico.
Una mostra, quindi, non solo da guardare, ma da pensare. Come accade con “Metamorfosi”, l’opera che accoglie il visitatore nella prima sala: un mucchio di legno proveniente da foreste certificate, uno specchio e, di fronte, tessuti bianchi. Materiali semplici, simbolo dell’arte povera di Pistoletto, che raccontano il processo di trasformazione dal legno alla cellulosa e di rigenerazione tessile. Accanto, gli abiti realizzati dal dipartimento moda di Cittadellarte B.E.S.T. in collaborazione con i designer Blue of a Kind, Bav Tailor, Tiziano Guardini e Flavia La Rocca: capi prodotti con fibre biodegradabili utilizzate in precedenza nei per la copertura dei ghiacciai. I geotessili sviluppati da Lenzing, privi di plastica, dopo due anni di utilizzo vengono infatti recuperati e reimmessi nel ciclo tessile, riducendo l’impatto dell’industria della moda.
Tra le opere in mostra, anche la celebre “Mela Reintegrata” – simbolo di una riconciliazione possibile tra umanità e natura – e “L’albero di Ama: divisione e moltiplicazione dello specchio” che riflette sulla dialettica tra unità e frammentazione e rende il visitatore, non solo uno spettatore, ma una parte dell’opera stessa.

Nella seconda sala è protagonista il simbolo per eccellenza dell’arte di Pistoletto, “Il Terzo Paradiso” (anche conosciuto come “formula della creazione”): due poli opposti che, nel centro, trovano un punto di equilibrio. In cima al castello, chiude il percorso una delle opere più celebri dell’artista, la Venere degli stracci.
La mostra sarà aperta dal martedì alla domenica dalle 9 alle 19. Durante l’estate sono in programma anche workshop, incontri e attività dedicate alla mostra, alcuni in presenza di Michelangelo Pistoletto, dal 1° agosto al 28 settembre.