Nonostante l’appello di alcune associazioni, il Consiglio Comunale di Valtournenche, riunito nella mattinata di oggi, giovedì 8 agosto, ha chiesto al Presidente della Regione di modificare il decreto precedentemente emesso, ufficializzando il toponimo Breuil-Cervinia, in sostituzione di Le Breuil. Dopo una discussione che ha visto più interventi, l’atto (che fa seguito a quello dell’8 marzo e lo completa, rinviando però ad ulteriore determinazione le valutazioni sulle modifiche richieste per tutti gli altri toponimi) è stato approvato con il solo voto contrario del consigliere Elmo Meynet del gruppo “Turismo territorio tradizione”.
Nel dibattito, il capogruppo di “Per Valtournenche e il Breuil”, Luciano Maquignaz, ha lamentato la lunghezza della procedura, sostenendo che sia frutto di errori commessi nella gestione della stessa. Il consigliere ha anche espresso preoccupazioni rispetto alla registrazione dei marchi “Cervinia” e “Breuil-Cervinia”, avviata da privati. Timori cui la sindaca Elisa Cicco ha risposto spiegando che sono in corso le valutazioni del caso.
Anche la consigliera Valentina Hérin di “Votornèn Uni” ha aggiunto che la registrazione dei marchi è un fatto grave, del quale la Giunta non ha debitamente informato il Consiglio. Al riguardo, ha espresso grande preoccupazione per ciò che è accaduto e potrà accadere, a danno della comunità.
La sindaca Cicco ha spiegato che la delibera dell’8 marzo scorso ha dovuto essere completata con le motivazioni della richiesta formulata al Presidente della Regione. Non essendovi il tempo necessario, ed essendo l’amministrazione in altre priorità ed urgenze –è stata la motivazione addotta dalla Sindaca – si è deciso di intervenire sulla situazione ritenuta di maggiore rilevanza (quella legata al Breuil, appunto), per poi procedere all’indizione di tavoli di lavoro per i toponimi restanti.
“No al revisionismo storico”: alcune associazioni chiedono che rimanga “Le Breuil”
8 agosto 2024 – Ore 10.56
Il consiglio comunale di Valtournenche si riunirà questa mattina per ufficializzare la richiesta di cambio di denominazione da Le Breuil a Breuil-Cervinia.
A chiedere un passo indietro rispetto a questa scelta sono oggi, con una lettera aperta, l‘Associazione Nos Accents, il Comité des Traditions Valdôtaines, l’Anpi Valle d’Aosta, ma anche François Stévenin, membro del direttivo dell’Upf Vda e Daniel Fusinaz, esperto di lingua francoprovenzale.
“Vi chiediamo di mantenere il nome di Le Breuil così com’è o almeno di darvi più tempo per raggiungere un consenso sulla questione” scrivono in una nota.
La preoccupazione delle associazioni è che la decisione di oggi, giovedì 8 agosto, porterà all’estinzione del nome del villaggio del “Breuil”.
“Il diritto internazionale ci impone di salvaguardare i toponimi esistenti” spiegano le associazioni. E “dal punto di vista giuridico, “Breuil-Cervinia” non esiste”.Le associazioni ricordano, quindi, come il 25 agosto 1947, l’allora consiglio comunale decise di “restituire al villaggio del Breuil il suo nome originario, eliminando in quell’occasione il “nome italianizzato” Cervinia. Il nome “Breuil-Cervinia” è sempre stato usato per convenzione, senza mai essere stato approvato da nessuno. Così, dal 1947 al 2023, il nome ufficiale del villaggio è sempre stato “Breuil“, salvo poi essere divenuto, dal settembre 2023 e dopo un lungo processo democratico e di esperti che ha visto la vostra partecipazione e il voto di approvazione unanime del Consiglio comunale, “Le Breuil”.
Nessuna resistenza sul “toponimo commerciale della stazione sciistica “Cervinia“”, che secondo le associazione dovrebbe “continuare a coesistere con il toponimo di Le Breuil. Alcuni hanno suggerito che avere una doppia denominazione possa indebolire il “prestigio” del comprensorio sciistico. Ciò non solo non è stato dimostrato ma contrasta con il successo commerciale dei vostri vicini di Zermatt, condiviso con il “Matterhorn Ski Paradise” che si riferisce al loro complesso sciistico, o da Sauze d’Oulx in Piemonte, che ha mantenuto il nome imposto dai fascisti di “Sportinia” in riferimento alla propria area sciistica”.
Per l’Associazione Nos Accents, il Comité des Traditions Valdôtaines, l’Anpi Valle d’Aosta ci sono sfide più importanti da affrontare, “invece di cedere al revisionismo storico e a pressioni infondate, spesso intrisi di pulsioni identitarie espresse da persone estranee alla storia e la cultura della Valle d’Aosta”.
Infine l’auspicio di poter “organizzare presto alcuni incontri con gli abitanti di Valtournenche per discutere delle origini della questione e delle sue molteplici sfaccettature” e di trovare “una soluzione condivisa di modo che il villaggio di Le Breuil possa mantenere il suo nome e il comprensorio sciistico di Cervinia il suo”.
5 risposte
sti cazzi. E un bel chi se ne frega? ci sono questioni più importanti da prendere in esame.
Lei è un vero signore, complimenti!
Patetici.
Da sempre si parla di Cervinia o di Breuil-Cervinia, per indicare la località turistica ai piedi di che cosa?… del Cervino!
Possiamo tranquillamente ignorare questo intempestivo appello: i rigurgiti patoisans di 4 gatti ideologizzati, dall’anpi ai nos accents al comité, non spostano di una virgola il fatto che in tutto il mondo Cervinia è conosciuta come Cervinia, o Breuil-Cervinia.
Il Breuil era un’altra cosa, un luogo paludoso montano (è questo che significa il toponimo), con quattro case di gente che portava in alpeggio le vacche. Niente a che vedere col turismo d’alta quota che da inizio ‘800 ivi si svolge e ha dato vita all’abitato e un’impronta forte alla vallata e si identifica con il nome Cervinia.
Forse dal punto di vista giuridico Breuil-Cervinia non esiste, ma esiste a livello turistico-economico e di brand commerciale! A queste associazioni faccio solo un domanda: se il nome Breuil-Cervinia è revisionismo storico, come mai dopo la cadutoail fascismo i vertici politici valdostani (e alcuni fondatori dell’UV) hanno ripiristinato tutti i nomi dei paesi valdostani precedenti la loro italianizzazione mussoliniana, mentre hanno matenuto il nome Cervinia affiancandolo al nome originale Breuil? La risposta è semplice: il comprensorio sciistico italiano della Gran Becca conosciuto in tutto il mondo è nato durante il Ventennio Fascista sotto il nome di Cervinia!! Hanno tenuto quel nome semplicemente perché tutti i turisti iataliani e stranieri associavano quella località al suo nome fascista, e per evitare perdite economiche a comprensorio durante il dopoguerra rimettendo il nome Le Breuil, hanno preferito mettere il nome Breuil-Cervinia tenendo anche quello fascista. E poi scusate: sto ragionamento era da fare nel 1948, non nel 2024!! Ora Breuil-Cervinia è un brand turistico rinomato e conosciuto in tutto il mondo da ben 77 anni!! Ora inutile protestare: o fate fare ai cittadini di Valtournenche un referendum per decidere tra i nomi Le Breuil e Breuil-Cervinia o sono solo parole al vento. E visto quello che si è sentito tra i cittadini di Valtournenche, la maggior parte frega niente se il nome è Breuil-Cervinia o meno: basta solo che arrivino turisti e soldi nella località, punto!! Se il nome Breuil-Cervinia aumenta di brutto questi arrivi lo terranno.
Giusto per una curiosità, mio padre pur non essendo di origine valdostano, bensì piemontese di zona franco provenzale diceva sempre “andiamo al Breuil” anche in italiano.