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“Notti magiche” a Bard: il rock di Gianna Nannini conquista il Forte

Al Forte di Bard il concerto di quasi due ore di Gianna Nannini accende il pubblico tra i classici della carriera e i nuovi brani.
Cultura

Le magie durano poco. Lo fu anche il 3 luglio 1990, quando l’Italia dovette arrendersi all’Argentina nella semifinale dei Mondiali di calcio. La “notte magica” di Bard, ieri sera, è durata poco meno di due ore, ma ha avuto la stessa intensità di quelle partite che hanno fatto soffrire e gioire un Paese intero.

Allo stesso modo, il pubblico della piazza d’Armi  – l’appuntamento ha registrato il sold out – ha vissuto ogni istante del concerto di Gianna Nannini con trasporto e passione, cantando ogni parola delle sue canzoni più celebri — e lo ha fatto a pochi passi da lei.  L’artista ha aperto il concerto con Panorama, il singolo pubblicato a maggio e firmato insieme a Raige, Pacifico, Francesco “Katoo” Catitti, con la produzione di Canova. Un inizio che ha subito portato gli spettatori nel nuovo mondo musicale della cantautrice.

Il rock di Gianna è stato travolgente: le sedie predisposte in piazza d’Armi si sono presto svuotate, con i fan in piedi a ballare e cantare. Il pubblico, di tutte le età, ha risposto con entusiasmo, in particolare tante coetanee dell’artista, che occupavano le prime file.

Sul palco con lei, Davide Tagliapietra (chitarre e direzione musicale), Francis Hylton (basso), Christian Rigano (tastiere), Isabella Casucci e Sofia Gaudenzio (cori). Alla batteria Thomas Lang, al fianco di Gianna da oltre vent’anni, ha preso il posto di Simon Phillips. A completare la formazione Patrick Murdoch, chitarrista blues alla sua prima partecipazione nel tour.

Nannini non si è risparmiata: ha cantato, ballato, sventolato la bandiera della contrada dell’Oca – vincitrice quest’anno del Palio di Siena, sua città natale – e trovato il fiato per dialogare con il pubblico, coinvolgendolo nei ritornelli più noti. Da America a Scandalo, da Fenomenale a I maschi, passando per Fotoromanza, Sei nell’anima, Meravigliosa creatura, Bello e impossibile, fino alla chiusura con Notti magiche, il brano simbolo dell’Italia del ’90, con cui ha salutato il pubblico lasciandolo in un’ultima emozione sospesa.

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