“Se fossi un libro”, i premiati del concorso delle Einaudi
Non ci saranno le premiazioni “in presenza”, ma il concorso letterario “Se fossi un libro” di “Officina delle idee” e dedicato agli alunni della scuola secondaria di primo grado “Luigi Einaudi” ha svelato i nomi dei vincitori.
“La prima notazione che viene spontanea è il riconoscimento che tributiamo a questo progetto di lettura/scrittura, iniziato qualche anno fa, e proseguito nel tempo con crescente interesse e successo sino a questa edizione, anno 2019-2020, la quale patisce purtroppo delle circostanze straordinarie che hanno portato alla chiusura delle scuole in tutta Italia, e non solo”, scrive la giuria composta dalle insegnanti Franca Bianchini e Maria Morina; “l’attività didattica non è stata però interrotta, e, proseguita sotto altre forme, ha permesso la realizzazione di questa bella iniziativa, con l’unica conseguenza negativa dell’impossibilità della cerimonia di premiazione in presenza”.
Il plauso delle giurate va anche agli insegnanti “che con convinzione e passione hanno accompagnato i loro alunni in questa esperienza che qualifichiamo “formativa” per eccellenza, sia per l’oggetto, il contenuto della proposta, sia per le modalità che sono state adottate per la sua realizzazione”.
Questi i vincitori e le motivazioni:
Per le classi prime, un ex aequo per due alunni:
– Jean Marc Berthod, classe 1° C, con la seguente motivazione: l’alunno coglie la grande ricchezza che i libri offrono, per la varietà dei contenuti e per le emozioni che suscitano, ma soprattutto sottolinea uno degli aspetti più significativi di un libro, cioè la sua capacità di “essere un viaggio”, pur fantastico, ma sempre diverso, che ci arricchisce di esperienze altrimenti impossibili da fare, e quindi assomiglia ad un sogno ad occhi aperti che ci può aprire a rapporti migliori con il nostro prossimo rendendoci più felici.
– Claudia Matteotti, classe 1° D, con la seguente motivazione: l’autrice sceglie di essere un libro di poesia, perché di essa ha colto la vera essenza; la poesia si rivolge a tutti, grandi e piccoli, può portarci “in un altro mondo”, fatto di bellezza, leggerezza, incanto, armonia, ha la facoltà di estraniarci da una realtà non sempre piacevole, dà colore ad aspetti anonimi del vivere quotidiano…, ma in tanta levità non dimentica mai di invitarci a riflettere e, se lo vogliamo, ci rivela inaspettatamente “il perché della vita”.
Per le classi seconde, Aurora Zenato, classe 2° B, con la seguente motivazione: “Il sogno di Aurora” è anch’esso, come uno dei due delle classi prime, un testo che parla della ricchezza infinita che i libri ci offrono, ricchezza di contenuti, di storie diversissime, delle tante emozioni che suscitano, dei tanti e vari lettori che possono incontrare; l’identificazione con “un” libro non meglio specificato porta l’autrice alla riflessione che in definitiva siamo noi a scrivere il libro che scegliamo di essere, così possiamo scoprire anche parti di noi sconosciute, con la convinzione che il caso (“un pizzico di fortuna”) debba essere aiutato dall’impegno personale per un lieto finale.
Per le classi terze, un ex aequo per due alunne:
– Irene Fornelli, classe 3° C, con la seguente motivazione: “Il libro censurato” è un testo che pone un problema difficile, la censura, con grande maturità, con osservazioni storicamente fondate, e con una visione dei diritti civili e politici che (al di là della situazione storica scelta come esempio dall’alunna) non devono avere né tempo né patrie perché universali; la forma adottata – con un ritmo serrato, con un crescendo di espressioni significative, aiutate da un uso sapiente della punteggiatura e della costruzione del discorso – rende al meglio la forte connotazione emotiva e la potenza visionaria dell’elaborato.
– Eleonora Dodaro, classe 3° C, con la seguente motivazione: anche questo testo, come uno dei due delle classi prime, è un omaggio alla poesia, di una poesia capace di trasmettere non solo colori, profumi, emozioni, ma anche problematiche del mondo attuale, come la tutela dell’ambiente, o problematiche eterne, come il rapporto alunni/libri/insegnanti; la sorpresa più piacevole è data dalla forma prescelta, di non facile realizzazione: il testo è scritto in versi, cinque quartine con rime baciate, che vestono felicemente il contenuto.