Immaginare due mondi più distanti tra loro del rap e della lirica sembra impossibile. Ed è così, ma questo non significa che non si possano incontrare per dare vita a qualcosa di fluido. Lo sa bene Semantico, nome d’arte di Samuel La Rocca, giovanissimo artista valdostano reduce dal festival Verde Off, appena terminato a Parma.
Il rap vissuto come un’esperienza da paroliere, Semantico potrebbe essere definito una mosca bianca nel mondo dei millenials, dove le immagini così come le melodie, sovrastano i testi che perdono importanza. Il suo rap è iniziato nel modo più naturale possibile, scrivendo pensieri e parole su fogli sparsi e mettendo in ordine il flusso di questi; del resto il rap ha radici lontane e quasi inimmaginabili se si pensa che molti fanno risalire la genesi del genere ai parolieri e agli chansonnier francesi che raccontavano in musica la vita di strada. Il suo nome d’arte parla da solo: il significato che va oltre il linguaggio strutturato e diventa vera comunicazione.
Per il giovane aostano non c’è dubbio: “Ho iniziato questo percorso perché mi piace scrivere, credo fortemente che le parole siano la parte centrale e più importante dei miei lavori. La melodia è parte fondamentale del rap, è ovvio, ma le parole fanno la differenza e io lavoro soprattutto a quelle”.
Quasi 18 anni e un entusiasmo particolare per un genere che è stato declinato nel corso del tempo in tanti modi, ma che lui ama allo stato puro: “Quello che vorrei fare è rap puro, anche perché prima di spingermi così in là e dire che faccio musica, dico sempre che scrivo, quella è la mia passione. Io scrivo e per la musica mi appoggio ad altra gente, ora collaboro con Ivan Colosimo, anche lui valdostano, che mi dà una grande mano con melodie e arrangiamenti”.
Il festival Verdi Off, che ha visto Semantico come uno dei finalisti, ha permesso al giovane di presentare il suo inedito “O come Otello”, in un’edizione che vedeva questa opera di Verdi come protagonista: “È stato strano lavorare sul filo fra rap e lirica, conoscevo un po’ questo mondo grazie alla scuola (Samuel frequenta il quinto anno del Liceo di scienze umanistiche n.d.r.), e anche grazie a mia zia, insegnante di musica in Sicilia, che mi ha iniziato a questo genere”.
La sua creazione per il festival parmense ha visto il campionamento dell’aria lirica e il suo “flow” veloce e ritmato si è inserito incastrandosi ritmicamente in maniera fluida, motivo per cui Semantico ha intenzione di prendere in considerazione il grande potenziale della contaminazione fra gli stili: “Sono felice del risultato del mio primo singolo e di come è stato accolto dal pubblico, credo che l’incrocio dei generi sia una grande risorsa per il rap e per me una via di esplorazione”.
Nel futuro di Semantico ci sono tanti pensieri, ma soprattutto tutto è possibile siccome il suo percorso è proprio agli inizi: “Sto lavorando su nuovi singoli sempre in collaborazione con Ivan per quel che riguarda gli arrangiamenti, spero di poter proporre a breve qualcosa di più strutturato”.