“Gloria ha tredici anni, lunghi capelli rossi e una pelle bianca come il latte. Frequenta una scuola privata e vive in un attico nel centro di Milano. Ha un padre di successo, una madre giovane e gentile: ma l’invidiabile facciata nasconde una realtà ben diversa, fatta di violenze, tradimenti e cinismo, di perbenismo conformista, di un vuoto interiore che la ricchezza non può certo colmare. E proprio lei, la giovanissima Gloria, sarà la vittima attorno alla quale l’egoismo e la crudeltà degli adulti giocheranno una partita perversa. Abusando del suo bisogno d’amore, tenteranno di spezzarne la volontà e persino la capacità di immaginare un futuro migliore e finalmente suo. Ma se i segni di lividi e ferite sono duri a guarire, Gloria crescerà coltivando il proprio sogno, e seppure combattuta e spesso a un passo dal baratro, sarà capace di scegliere la strada da percorrere. Quella che comincia sul binario 7 della stazione di Milano”.
Intorno a Gloria ruota il romanzo di Erika Rigamonti, intitolato proprio “Binario 7”, che sarà presentato sabato 21 novembre 2015, alle ore ore 18, presso il municipio di Saint-Pierre. All’incontro con l’autrice, organizzato da Solidarietà Pace e Sviluppo Onlus, interverranno il giornalista Giulio Gasperini e la professoressa Melinda Forcellati. Seguirà un cocktail.
Erika Rigamonti, nata a Parma nel 1971, è laureata in Giurisprudenza e oggi vive a Milano dove svolge l’attività di buyer. Dal 2009 è responsabile dei progetti di sviluppo sostenibile dell’associazione "Ensemble pour Grandir” (Benin – Africa Occidentale) a cui sono devoluti i diritti d’autore del romanzo. L’intero ricavato dell’evento, infatti, verrà utilizzato per sostenere il maquis a Ouidah, locale gestito dall’associazione, costituito da donne che si autofinanziano col lavoro presso il piccolo ristorante di Ouidah.
Durante la serata verrà presentato il Benin e il centro di Ouidah anche attraverso la proiezione di slides e contributi di volontari che sono stati, a vario titolo e per periodi diversi, in questo Paese, tra i più poveri del continente africano.
“Solidarietà Pace e Sviluppo Onlus, che da ormai 30 anni promuove progetti in Africa, Asia e America Latina – spiega l’associazione – offre volentieri il suo supporto per contribuire allo sviluppo di questa piccola iniziativa che permetterà a donne beninesi di continuare a lavorare mantenendo i propri bambini permettendo loro di avere istruzione e sanità”.