Il Festival Strade del Cinema sbarca anche quest’anno ad Aosta con una programmazione in grande stile. Da domani, martedì 3 e fino al 10 agosto il cinema muto musicato dal vivo sarà il grande protagonista della scena culturale aostana. Non solo i grandi classici come King Kong o Citizen Kane, ma spazio anche le perle che Montrosset&co sono soliti rendere democratiche, grazie alla musica dal vivo.
Il 2021 è stato un anno ancora sfortunato per le sale cinematografiche e per il mondo del cinema più in generale, ma la rassegna Strade del Cinema ci sarà anche per questo: ribadire l’importanza della cultura e l’evidente necessità di difenderla. Il Festival Internazionale del cinema muto musicato dal vivo c’è, resiste e non lascia che sia la programmazione a subire le incertezze o il momento delicato, anzi, ed è per questo che è diventato un vero festival, perché investe sulla programmazione, dà spazio a pellicole anche difficili (la direzione artistica va spesso a pescare negli anni ’30 muti), le democratizza e le esalta. L’equazione della rassegna è semplice: la pellicola, anche se sconosciuta ai più, viene esaltata dalla musica dal vivo e diventa un’esperienza unica, da far vivere ai più piccoli come ai più scettici, grazie anche a prezzi più che popolari (acquisto online, dai 5 ai 20 euro, con possibilità di abbonamento a tutte le sere per 55euro).
La location non cambia: il Teatro Romano (ingresso da via Charrey, biglietteria al Teatro Giacosa), si è dimostrata lo scorso anno perfetta per audio, condizioni di platea e per bellezza, ecco perché a cambiare sarà solo l’offerta delle pellicole: si parte il 3 agosto con Visages d’Enfants (regia di Jacques Feyder), musicato da Paolo Fresu e Daniele Di Bonaventura (rispettivamente tromba flicorno elettronica e bandeon), appuntamento imperdibile non solo per le musiche, ma anche perché ciò che rende il racconto del film unico è la prospettiva data allo spettatore, ossia quella del piccolo protagonista, interpretato da un più che convincente Jean Forest. Al pubblico venne quindi offerta l’opportunità di vivere il dramma attraverso gli occhi e le emozioni di un bimbo, caratteristica che conquistò subito la critica del tempo.
Si continua il 5 agosto con King Kong, un film che ha fatto la storia e una delle poche produzioni che possano vantare come protagonista assoluto uno scimmione meccanico; il 6 agosto spazio a Sherlock junior (la palla numero 13), musicato dalla Banda Osiris, storica band in grado di mixare al meglio musica e comicità, che in televisione raggiunse la fama grazie al sodalizio con Serena Dandini e le sue trasmissioni. Sherlock Junior (la palla numero 13), è una pellicola in cui il grande Buster Keaton veste i panni di un operatore di cabina, assiduo lettore di gialli, che si addormenta durante la proiezione, ma riesce a risolvere comunque un complicato caso di furto.
Il 7 agosto tocca a Uomini di domenica, film di Robert Siodmak, non la pellicola più famosa della rassegna, ma certamente una perla rara che difficilmente si trova nelle rassegne. Uomini di domenica (Menschen am Sonntag), è un film muto del 1930 diretto da Robert Siodmak e Edgar G. Ulmer, nato da un reportage di Curt Siodmak. Si tratta di una produzione indipendente, girata con attori non professionisti e un budget ridotto, che oltre all’esordio dietro alla macchina da presa dei due registi vide la presenza di altri due futuri cineasti ancora alle prime armi: Fred Zinnemann (aiuto operatore) e Billy Wilder (sceneggiatore). Il film verrà musicato da Daniele Furlati, rinomato compositore e pianista.
Tod Browning protagonista della serata dell’8 agosto con l’imperdibile Freaks, un film maledetto e leggendario, che sarà musicato dal laboratorio di musica applicata della SFOM (Giacomo Costa alla tromba, Michele Mammoliti al violoncello, Marco Lavit alla chitarra, Fosco Zambon alla tastiera elettronica, Max Martinetto al basso e Gabriele Peretti alle percussioni).
Citizen Kane, meglio conosciuto come Quarto Potere, è uno di quei film che non si può non aver visto e a cui spesso si fa riferimento anche nell’attualità. Un regalo vero che la rassegna fa al suo pubblico nell’anno dell’ottantesimo anniversario di questo capolavoro di Orson Welles, regolarmente in testa alla lista dei 10 migliori film del mondo.
A chiudere il Festival, un altro anniversario degno di essere festeggiato: The Kid (Il monello), di Charlie Chaplin compie 100 anni e non ci poteva essere film migliore per augurarsi che rassegne com Strade del Cinema possano raggiungere la stessa età dei capolavori che vengono proiettati.
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