Castelli, siti archeologici e musei della Valle d’Aosta si svelano a residenti e turisti con un nuovo sito web regionale tutto dedicato: Valle d’Aosta Heritage. Il portale, realizzato dalla Struttura patrimonio storico-artistico e gestione siti culturali con il supporto della ditta specializzata Nethics di Susa, riporta contenuti originali e digitalizzati in tre lingue nonché accessibili sia da computer che da dispositivo mobile.
La genesi
Frutto di un lungo percorso di ideazione e confezionamento, il portale Valle d’Aosta Heritage presenta un design che rimanda all’abituale simbologia dei vari luoghi di interesse storico, culturale e artistico della regione.
“In quella giungla che è il web, era per noi vitale poter possedere e gestire una pagina propria che rappresentasse uno specchio della nostra realtà e fosse capace di mostrare la vitalità di una regione che ospita monumenti dal Mesolitico all’età contemporanea – ha spiegato la Dirigente della struttura patrimonio storico-artistico e gestione siti culturali, Viviana Maria Vallet, durante la conferenza stampa di oggi, martedì 6 giugno -. La Regione possedeva già un portale istituzionale in un certo senso onnicomprensivo dove tuttavia l’approccio culturale rischiava di perdersi, perciò abbiamo scelto di crearne uno ex novo arricchendolo con approfondimenti scientifici derivanti dai nostri studi”.
Parallelo anche al più ampio e variegato Love VdA, Valle d’Aosta Heritage permette agli utenti non soltanto di esplorare storicamente e artisticamente i principali punti di interesse del territorio bensì anche di acquistare biglietti e abbonamenti per la programmazione delle proprie visite.
“I dati rivelano di flussi e ingressi internet molto soddisfacenti che eguagliano i principali progetti simili a livello nazionale – ha proseguito Vallet -. Sicuramente in futuro il sito necessiterà di implementazioni e aggiornamenti che lo porteranno a evolversi contemporaneamente alla nostra attività e sulla base delle esigenze dei fruitori”.
Il sito web
Come raccontato dal designer Arnaldo Tranti, ogni monumento o museo della Valle d’Aosta è stato nel tempo dotato di una simbologia propria, di colori istituzionali e di un logo preciso e distinto che lo rendessero riconoscibile e che potessero essere utilizzati per locandine, brochure, segnaletica o internet.
“Il patrimonio culturale è protagonista di questo progetto sin dal suo stesso nome, “Heritage”, una parola internazionale valida sia in lingua inglese che in lingua francese – ha proseguito l’uomo -. Il logo rappresenta la sintesi della grafica del sistema culturale regionale dove la C di “Cultura” ingloba la H di “Heritage” miscelando le tante sfumature che singolarmente connotano i siti”.
Aprendo la pagina si viene accolti da un breve video di presentazione impostato in loop oltre che da una breve descrizione dei contenuti presenti; in una sorta di gioco per il pubblico, cliccando sulle icone dei vari colori si risale a un diverso luogo o sede espositiva. Scrollando con il mouse o con il proprio dito, si può poi visionare la lista dei prossimi eventi in calendario oltre che una mappa delle varie strutture del territorio ripartite nelle sezioni di castelli, poli archeologici e musei.
“Anche il menù a tendina viene allestito con un voluto rimando ai colori ma mantiene per ciascun luogo una declinazione similare costituita da fotografie e video con musiche epiche di sottofondo -ha mostrato l’amministratore delegato della ditta Nethics, Elena Ollivier -. Pure qui vengono ripresentate le varie rassegne o le varie iniziative, ciascuna dotata però di una propria pagina di approfondimento e caratterizzata da una tonalità propria sulla base della sede espositiva che le ospita”.
I social
Ad affiancare la vetrina della pagina web Valle d’Aosta Heritage subentrano due correlati profili social, rispettivamente Facebook e Instagram.
“Spiegare il nostro patrimonio e le attività su di esso che svolgiamo quotidianamente rientra a pieno titolo nell’incarico di comunicazione istituzionale che da anni portiamo avanti cercando di rendere le nostre pagine più amichevoli e dirette nel fornire informazioni – ha osservato la Sovrintendente per i beni e le attività culturali, Cristina De La Pierre, ringraziando i numerosi dipendenti e funzionari che hanno supportato l’iniziativa con i propri sforzi -. Nemmeno i vari incontri e le varie mostre annualmente in calendario non sono mai fini a se stessi bensì ideati e organizzati per promuovere i nostri beni culturali stimolandone al contempo la frequentazione”.
I due profili social, creati prima del sito web sinora già apparso in 37 mila ricerche, hanno riscontrato in soli 5 mesi una crescita di circa 1.350 utenti su Facebook e di circa 500 su Instagram.
I beni culturali della Valle d’Aosta
L’”heritage” della Valle d’Aosta è costellato da una serie di monumenti e costruzioni tra i quali i castelli paiono predominare: Sarriod De La Tour, Saint-Pierre, Aymavilles, Sarre, Fénis, Verrès, Issogne ma anche Castel Savoia e Castello Gamba si affiancano ad altre realtà che spaziano dal Mesolitico sino all’Età romana tra cui l’Area megalitica di Saint-Martin De Corléans, il Criptoportico forense, il Teatro romano, la Villa romana della Consolata, l’Area funeraria fuori Porta Decumana e il ponte-acquedotto di Pont-D’Ael. Accanto a esse subentrano le differenti sedi espositive del territorio, tra cui il Museo archeologico regionale, la chiesa paleocristiana di San Lorenzo, il Centro Saint-Bénin e l’Hôtel des États, tutte quante ubicate ad Aosta.
“Abbiamo lungamente lavorato su aspetti quali la tutela e la conservazione per garantire la disponibilità di tutti questi luoghi meravigliosi, che attraverso tale progetto digitale puntiamo a comunicare e a valorizzare al meglio – ha concluso l’assessore regionale Beni e attività culturali, Jean-Pierre Guichardaz -. La cultura e la bellezza costituiscono la nostra identità ed è proprio attraverso questo nostro patrimonio che possiamo raccontare noi stessi e la nostra comunità spingendo sia i turisti che gli stessi valdostani a scoprire punti della regione un tempo loro ignoti”.
Le iniziative estive
Per l’estate sono diverse le proposte inedite e gli eventi oramai collaudati.
Si inizierà il prossimo sabato 10 giugno con il finissage della mostra “Mon cher Abbé Bionaz! Mario Cresci per la Valle d’Aosta”, in programma presso la biblioteca regionale Bruno Salvadori di Aosta; dalle 17 Viviana Maria Vallet, Stefano Bruzzese e lo stesso Mario Cresci racconteranno di fotografi e fotografia con la moderazione di Luca Fiore. Sabato 17 e domenica 18 giugno a Aymavilles sarà poi la volta dell’edizione di rodaggio del “Marché au fleurs”, le due giornate fiorite ai piedi del pittoresco castello che alterneranno mostre-mercato, visite guidate, laboratori per bambini e adulti e incontri letterari.
Anche nei più caldi mesi di luglio e agosto il patrimonio storico e artistico della Valle d’Aosta saprà regalare ai visitatori una boccata di aria fresca grazie alla rassegna “CulturÉté”: oltre ai “Castelli in festa” con concerti, performance artistiche e visite guidate serali e agli appuntamenti di “Estate in Gamba” presso l’omonimo maniero di Châtillon, saranno previste attività e percorsi didattici per i più piccoli nell’ambito del progetto “Storie per gioco” nonché approfondimenti archeologici nell’ambito dell’evento “ArchéoÉté”.