Vittorio Brunod Co-Principal Trombone alla Finnish National Opera

Originario di Châtillon e ex allievo del Conservatoire de la Vallée d’Aoste, Vittorio Brunod dal 2017 è Co-Principal Trombone alla Finnish National Opera.
Vittorio Brunod
Cultura

La passione per la musica l’ha portato sempre più a Nord, dalla Valle d’Aosta alla Svizzera per poi approdare in Finlandia, con un solo obiettivo: vincere un’audizione in una grande orchestra. Vittorio Brunod, classe 1993 di Châtillon, sceglie il trombone quasi per caso — ma il caso, si sa, è sempre un po’ destino — tra gli strumenti che la Banda Musicale di Montjovet fa provare ai bambini delle elementari. “Quel giorno era l’unico strumento da cui mi è uscito qualcosa quando l’ho provato. Poi mi piaceva il fatto che avesse la coulisse che si muove e avevo un parente in famiglia che suonava il trombone. Forse avendo in mente la sua storia ero già proiettato in qualche modo verso lo strumento”. 

Il suo insegnante Andrea Domatti gli suggerisce di studiare con Corrado Colliard al Conservatorio Cantelli di Novara, che Vittorio frequenta durante gli studi al Liceo linguistico di Verrès. Finita la maturità, si sposta al Conservatoire de la Vallée d’Aoste, dove ottiene nel 2014 il diploma di Triennio di Alta Formazione Artistica e Musicale nella classe del professor Stefano Viola. “Ogni tanto ripenso a quel periodo come ad uno dei più felici della mia vita. Non solo mi sono trovato benissimo con il mio maestro, ma sono stato fortunato perché c’erano anche altri studenti molto bravi e stimolanti e anche gli insegnanti di materie complementari erano estremamente validi. Ero molto motivato e quello che ho ricevuto lì è stato molto importante per il prosieguo della mia carriera”. 

Vittorio Brunod
Vittorio Brunod

Dopo aver studiato privatamente con il M°Andrea Bandini, Brunod decide di proseguire gli studi nella sua classe alla Haute Ecole de Musique de Genève, dove ottiene nel 2016 il diploma di “Master of Music in Orchestral Performance”. Se la scelta di studiare all’estero è dettata dalla volontà di studiare con un determinato insegnante, Brunod trova in Svizzera un sistema culturale e accademico in grado di offrire esperienze orchestrali di rilievo a musicisti ancora nel pieno degli studi. “Ho iniziato fin da subito a suonare come sostituto nell’Orchestre de la Suisse Romande: per me si è aperto un mondo nuovo. Quello che non mi avrebbe potuto offrire un conservatorio in Italia era proprio l’esperienza di essere quotidianamente a contatto con un’orchestra così importante”.  

L’audizione per l’Accademia dell’Opera di Zurigo, vinta nel maggio 2016, aggiunge un altro tassello prestigioso alla sua formazione, permettendogli di suonare per una stagione come accademista con la Philharmonia Zürich, l’Orchestra dell’Opera di Zurigo. “Anche queste rappresentano un’ottima possibilità, che in Italia è rara, di inserimento nelle orchestre con posizioni riservate agli studenti. Il mio contratto era di 24 mesi ma è durato solo un anno perché a maggio del 2017 ho vinto il concorso a Helsinki”. 

La scelta di provare l’audizione per il posto di Co-Principal Trombone alla Finnish National Opera è stata dettata dalla logica del settore: “Durante il mio primo anno a Zurigo avevo fatto una selezione dei posti interessanti, senza pormi limiti riguardo alla lontananza da casa. All’epoca non mi ero focalizzato tanto su una nazione o città: il musicista va dove c’è un contratto. L’importante era andare in un posto dove ci fossero delle buone condizioni di lavoro e dove la cultura fosse ritenuta importante nella società. Non avevo idea della Finlandia, non sapevo niente di niente di Helsinki e non so se ci sarei mai andato se non avessi vinto il concorso, ma mi aveva ispirato come soluzione. Poi mi ricordo che appena sono atterrato ho avuto buona sensazione riguardo alla città, con molta natura e sul mare, anche se è un mare molto diverso da quello italiano”. 

Solo col tempo Vittorio si rende conto di aver avuto molta fortuna nel trovare una buona sintonia con la sua sezione, condizione fondamentale per lavorare bene in orchestra: “Non conoscevo nessuno dell’orchestra e non sapevo cosa aspettarmi: è un po’ come nei matrimoni combinati, può andare molto bene o molto male. Quando sei focalizzato su vincere il concorso non ci pensi, ma poi il lavoro si fa sul lungo periodo e i rapporti con le persone sono importanti. Mi sono trovato bene sia in orchestra sia nel paese, dove c’è molta natura e la cultura è tenuta in grande rilievo, ma ogni volta che ho delle vacanze, ad esempio adesso per giugno e luglio, torno in Italia, che mi piace vivere come turista”.

Se rivela di non aver mai messo in dubbio la sua scelta professionale, presa fin dai tempi del liceo, quando deve scegliere tra iscriversi al conservatorio o continuare con lo sport, Vittorio ammette però di aver vissuto a un certo punto della sua carriera un momento di titubanza inaspettato. “Paradossalmente, proprio quando ho vinto l’audizione a Helsinki e superato il periodo di prova, ho avuto una sensazione di vuoto: avevo passato tantissimo tempo a seguire questo grande obiettivo di ottenere un posto in un’orchestra, questo sogno che era stato per tanti anni nel retro della mia mente, e quando finalmente l’ho realizzato, mi sono chiesto: ‘E adesso?’. Ho avuto riscontri anche da parte altri musicisti a cui è successa la stessa cosa”. 

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