Bloccate da alcuni anni tornano a crescere le tariffe autostradali. E così da gennaio 2024 viaggiare costerà di più. A deciderlo è stato ieri il Consiglio dei ministri approvando il decreto Milleproroghe.
Nelle more degli aggiornamenti convenzionali, il Governo ha deciso di aumentare le tariffe autostradali del 2,3%, corrispondente all’indice d’inflazione (NADEF) per l’anno 2024. Gli adeguamenti rispetto a tali incrementi tariffari, in difetto o in eccesso, sono definiti con l’aggiornamento dei PEF.
Il Consiglio dei ministri ha inoltre differito al 30 marzo 2024 il termine per la presentazione, da parte delle società concessionarie per le quali è intervenuta la scadenza del periodo regolatorio quinquennale, delle proposte di aggiornamento dei piani economico-finanziari (PEF) predisposti in conformità alle delibere dell’Autorità di regolazione dei trasporti e alle disposizioni emanate dal concedente e prorogato, al 31 dicembre 2024, il termine per il perfezionamento dell’aggiornamento dei piani economici finanziari dei concessionari autostradali.
Per i residenti in Valle d’Aosta rimangono le agevolazioni sulla “tangenziale” di Aosta e la nuova scontistica del viaggio gratis ogni due effettuati, presentata ieri dal Presidente della Regione Testolin.
Da anni Rav e Sav attendono l’aggiornamento del Piano Economico Finanziario (di seguito “PEF”). Nell’ottobre 2022 Rav, che gestisce la tratta Aosta-Traforo del Monte Bianco, ha presentato al MIT la richiesta di incremento tariffario del 21,51%, da applicare a partire dal 1° gennaio 2023. Un aumento che “tiene conto dell’effetto cumulato dell’incremento tariffario non applicato nel 2022 pari a 9,21%, dell’incremento tariffario 2023 pari a 11,26% e dell’effetto composto conseguente il mancato riconoscimento dell’incremento tariffario dal 1° gennaio 2022 pari all’1,04%”. Il Ministero nel dicembre scorso aveva però deciso di confermare le tariffe vigenti “sulle autostrade gestite dalle società per le quali è in corso l’aggiornamento/revisione del rapporto concessorio”. Rimandando ogni variazione “esclusivamente alla definizione dei nuovi contratti che dovranno recepire il regime tariffario”. Come spiega Rav nel bilancio 2022 “questo nuovo differimento tariffario incide in maniera negativa (per circa 5 €/mln), innalzando ancora di più i già molto consistenti incrementi tariffari prospettici, necessari al riequilibrio concessorio e rappresentati negli ultimi PEF inviati al Concedente”.
Anche Sav, che gestisce la tratta Aosta-Quincinetto, nel giugno 2022 aveva sollecitato il Ministero a concludere la procedura per l’approvazione del Piano economico finanziario “avviata ormai nel lontano giugno 2019”. Nell’ottobre 2022 Sav aveva presentato al Concedente, la proposta di aggiornamento delle tariffe per l’anno 2023, pari al + 7,43%.
2 risposte
Disgustoso. Senza treni e con i pedaggi più alti, ci rivediamo tutti alle prossime elezioni ( locali e nazionali)
Una volta c’era più dignità anche nel fare schifo! Non ne possiamo più! Vergognatevi se ne siete capaci! Basta che non mettete un pedaggio anche per questo!