C’è anche la disdetta di tutti gli accordi sindacali in essere (ad esclusione dei contratti di lavoro intermittente e al lavoro a tempo determinato e/o stagionale) e il passaggio per tutti i dipendenti dal 1° gennaio del 2018 al contratto Turismo Confcommercio, nell’apertura della procedura di licenziamento collettivo avviata dai vertici della Casa da gioco. Dei 264 esuberi dichiarati, 229 fanno riferimento al Casinò e 35 ai servizi alberghieri. Nella procedura rientrano anche i 41 esodati.
Nella missiva inviata in serata ai sindacati l’amministratore unico Lorenzo Sommo, che sabato ha rimesso il proprio mandato all’Assemblea dei soci, sottolinea come pur “non volendo trascurare la volontà espressa dall’azionista“ ma “avendo allo stato attuale, la responsabilità di adottare e non trascurare tutti quegli adempimenti che si rendono necessari e obbligatori per assicurare continuità aziendale e che non possono attendere i tempi previsti” dalla legge da poco approvata in Consiglio regionale “si ritiene che la procedura 223/91 sia elemento inderogabile per garantire la prosecuzione dell’attività ed un corretto equilibrio fra una efficiente organizzazione aziendale e un ridimensionamento".
Nessun altro strumento secondo l’azienda può garantire risultati immediati: certo non la cassa integrazione guadagni ordinaria o straordinaria "perché non esiste la possibilità di reimpiego e/o ricollocazione dei lavoratori in esubero", tanto meno i contratti di solidarietà" che andrebbero a discapito dell’efficienza gestionale e non consentirebbero di attuare il nuovo modello di organizzazione" e neanche il passaggio ad un part-time perché non considerato risolutivo del problema.
“I maggiori costi esplicitamente e implicitamente contenuti nei singoli accordi aziendali fino ad oggi stipulati ed applicati, rispetto ai soli livelli retributivi minimi previsti del Contratto collettivo nazionale di lavoro in uso presso l’unità produttiva alberghiera e ai livelli retributivi minimi previsti dal CCAL dell’agosto 1998 per il personale amministrativo e tecnico giochi francesi e americani non sono più sostenibili – evidenzia ancora l’Amministrazione unico – pena la sopravvivenza dell’azienda”. Per questo l’apertura della procedura “vale anche quale formale disdetta di tutti gli accordi sindacali in essere, ad esclusione dei contratti di lavoro intermittente e al lavoro a tempo determinato e/o stagionale ivi compresi i premi aziendali, i superminimi, le indennità di gioco e/o di funzione”.
Inoltre la volontà messa nero su bianco è di arrivare dal 1° gennaio 2018 al passaggio per tutti i dipendenti al CCNL Turismo Confcommercio, quindi, dal 31 dicembre 2017 l’azienda recederà da tutti gli accordi.
Il dettaglio degli esuberi
Ai 41 esodati si aggiungono: 4 dipendenti segreteria centrale, 7 staff di direzione e audit, 20 area amministrativa, 5 risorse umane, 8 sistemi tecnologici e di gestione, 3 area tecnica, 2 impianti tecnologici, 4 manutenzioni giochi, 10 manutenzioni varie, 36 sicurezza e controllo della clientela, 13 commerciale eventi e congressi, 4 direzione della produzione, 2 roulettes tradizionali, 2 roulettes americane, 8 Craps, punto banco e chemin de fer, 24 Trente et quarante, 12 giochi elettronici, 5 casse di sala, 19 servizi di sala, 1 direzione albergo, 1 centro benessere, 1 room division, 5 ristoranti, 4 cucine, 5 bar, 9 servizi complementari e 9 servizi di autorimessa.