Concorso Usl per OSS, “pasticcio” nella prova scritta di francese

La prova di francese del concorso a tempo indeterminato per 21 operatori socio sanitari (Oss) verrà ripetuta. Il 21 maggio scorso infatti alcuni candidati si sono accorti che nella prova scritta a risposta multiple mancavano delle risposte.
Sede dell'USl della Valle d'Aosta
Economia

Sta diventando quasi un’abitudine in Valle d’Aosta quella di fare e disfare i concorsi pubblici. L’ultimo caso arriva dall’Azienda Usl dove la prova di francese del concorso a tempo indeterminato per 21 operatori socio sanitari (Oss) verrà ripetuta. Il 21 maggio scorso infatti alcuni candidati si sono accorti che nella prova scritta a risposta multipla mancavano delle risposte.

Secondo il regolamento regionale sull’accertamento della conoscenza della lingua francese dovrebbero essere 20 le risposte possibili nelle 12 domande previste. Gli oltre 130 candidati, presentatisi al Palaindoor di Aosta, se ne sono trovate di fronte solo 16. Segnalato il problema alla commissione, il questionario è stato quindi implementato e alla fine sono stati 71 gli aspiranti operatori socio sanitari che hanno passato la prova. A questo punto però i 55 esclusi avrebbero potuto benissimo far cadere sul concorso una pioggia di ricorsi, come peraltro già avvenne per il concorso dei Vigili del Fuoco e quello delle Guardie Forestali. Per evitarli l’Azienda Usl ha deciso due giorni fa con un’apposita delibera di fare recuperare la prova di accertamento del francese ai candidati non ammessi alla successiva prova orale.

“Terminato il concorso – spiega Giancarlo Rosso della Cgil – alcuni candidati ci hanno contattato per raccontarci l’increscioso fatto. Abbiamo quindi subito interpellato l’Azienda Usl che due giorni fa ci ha convocato d’urgenza comunicandoci di aver deciso di permettere ai 55 non idonei di rifare la prova. Insomma un pasticcio”.

La prova verrà quindi ripetuta e il concorso, promettono dall’Azienda Usl, proseguirà con solo delle lievi modifiche al calendario precedentemente stabilito. “Sono cose che possono succedere – spiega il Direttore Amministrativo dell’Usl, Lorenzo Ardissone – c’è stato un errore nella predisposizione del questionario e per evitare ricorsi si è deciso di tenere buona la prova per quanti l’hanno superata e di dare una seconda possibilità a chi non è stato ammesso alla successiva prova orale”.

 

 

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