Lo studio commissionato nel luglio scorso a Finaosta per rilanciare il Casinò de la Vallée SpA e l’attività alberghiera è stato consegnato nei giorni scorsi alla Giunta regionale. A confermarlo è oggi il Presidente della Regione Renzo Testolin, rispondendo ad un question time di Stefano Aggravi di Rassemblement Valdôtain.
Nessuna anticipazione, invece sui contenuti dello studio, che da quanto si apprende indicherebbe la via della privatizzazione, anche se il nodo giuridico non sembra così facile da sciogliere.
Alla finanziaria regionale era stato affidato il compito di delineare il futuro della società successivamente alla chiusura della procedura di concordato, prevista a fine dicembre del 2024. In particolare lo studio, nell’individuare i modelli di governance e di organizzazione più efficienti ed efficaci, tenuto conto della disciplina applicabile alle società in controllo pubblico, del particolare regime giuridico applicabile alle case da gioco e, in particolare, a Casinò de la Vallée SpA, doveva includere un’analisi relativa alla possibilità di affidare a terzi la gestione della Casa da Gioco e della correlata attività alberghiera, nelle sue varie declinazioni, mantenendo la pubblicità degli assets, e di ricorrere ad eventuali partnership. Per ogni opzione individuata andavano anche indicati gli adeguamenti di struttura (giuridici, contabili) e gli investimenti necessari, con l’individuazione dei soggetti che dovrebbero sostenerli.
“Per l’importanza che ha il documento ha bisogno di essere condiviso in Giunta regionale e poi in maggioranza, per approdare poi al percorso di discussione in sede di IV commissione e poi in quest’aula” si è limitato a dire oggi Testolin. “In questo momento è importante sapere che il percorso di analisi sta avanzando e avremo modo di discuterne nelle sedi e nei modi appropriati in modo approfondito”.
Nel question time del capogruppo di Rv Aggravi aveva chiesto se l’articolo del quotidiano La Stampa che anticipava l’arrivo e alcuni contenuti dello studio fosse veritieri. “Non ho avuto risposte e non ha avuto neppure tempistiche certe. Mi auguro che lo studio arrivi nelle sedi deputate”.