Furono protagonisti, loro malgrado, delle cronache del consiglio regionale della primavera scorsa. Un disegno di legge nel marzo 2015 pose fine all’assunzione con contratti a tempo determinato da parte della Regione – alcuni per più di 15 anni – dei 36 impiegati forestali che successivamente vennero assunti dalla società di servizi “Salva precari”. Contro tale scelta si scagliarono i sindacati ma anche l’allora minoranza.
Dopo nove mesi gli impiegati forestali, alcuni dei quali nel frattempo decisero di non prendere parte alla selezione della Salva precari, tornano a fare parlare di sé. In cinque, infatti, si sono rivolti al giudice del lavoro per chiedere l’assunzione a tempo indeterminato da parte della Regione, in ragione dei reiterati contratti di lavoro a termine, il pagamento degli scatti di anzianità contrattuali, delle retribuzioni dirette e indirette maturate nei periodi intercorrenti tra i vari rapporti lavorativi e la condanna della regione ad un risarcimento danni quantificato in 48 mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto integrata dagli scatti di anzianità contrattuali.
La Regione ha deciso ieri di costituirsi in giudizio. Le prime udienze sono in programma nel gennaio 2016.