Crisi, Cgil: “Introdurre reddito di cittadinanza”

Cosi il segretario della Cgil ieri ad Aymavilles dove è in corso il XVII Congresso del sindacato. Rollandin: "La gente non ha più il coraggio di spendere e ciò è tra le cause della crisi dell'edilizia, che in Valle d'Aosta ha avuto un vero tracollo."
Economia

“La Valle d’Aosta ha le risorse morali e intellettuali per uscire dall’attuale crisi e le potenzialità necessarie per entrare in una nuova fase di ripresa e crescita, nella consapevolezza che gli elementi portanti dello sviluppo regionale verificatosi a partire dagli anni ’80 (riparto fiscale, casinò, ecc…) sono venuti meno”. Cosi Domenico Falcomatà nella sua relazione introduttiva al XVII Congresso della Cgil.

Il Segretario regionale dal palco dell’Auditorium di Aymavilles ha lanciato la proposta di introdurre un reddito di cittadinanza.

“In considerazione della gravità della situazione è socialmente opportuno introdurre una misura temporanea di sostegno al reddito per coloro che si trovano privi di ricollocazione lavorativa e di tutele economiche ordinarie. Tale sostegno dovrebbe favorire sia l’occupabilità e l’adattabilità dei soggetti interessati, sia evitare la loro emarginazione sociale.”

Una relazione a 360 gradi nella quale Falcomatà ha snocciolato i dati della crisi valdostana. 5000 persone disoccupate, 1600 posti di lavoro persi, 900 imprese che hanno abbassato le serrande. E ancora il tracollo degli investimenti e dell’export.

“Sebbene gran parte delle dinamiche negative trovino origine da fattori esogeni – ha precisato il Segretario – la crisi ha però avuto un ruolo di detonatore rispetto alle debolezze proprie dell’economia regionale”.

Riflettori puntati da parte di Falcomatà sulla situazione del Casinò. “In poco più di un decennio si è passati da un casa da gioco che garantiva importanti risorse alla Regione – ha sottolineato il Segretario – a prospettive molto meno rassicuranti, in cui è in discussione il suo stesso futuro. Lo stato di crisi in cui versano il Casinò e i servizi alberghieri, oggi divenuti – dopo l’acquisizione da parte della Regione – un’unica azienda, ha radici che, solo in parte sono da attribuire alla crisi economica generale ma risiedono in precise e gravi responsabilità del gruppo dirigente nelle scelte effettuate finora. “

A prendere la parola sono stati poi i segretari di Cisl, Uil e Savt, il Senatore Lanièce che ha sottolineato come sul lavoro “stiamo cercando di affrontare la tematica con concretezza, ma vanno cambiate le regole sennò con questo assetto istituzionale non si riuscirà ad andare avanti".

E’ poi intervenuto il Presidente della Regione Augusto Rollandin che parlando di crisi ha detto: "La gente non ha più il coraggio di spendere e ciò è tra le cause della crisi dell’edilizia, che in Valle d’Aosta ha avuto un vero tracollo. La disoccupazione sta raggiungendo livelli preoccupanti, siamo intervenuti aiutando i giovani con corsi di aggiornamento e formazione.L’edilizia si è bloccata proprio quando abbiamo introdotto norme che danno la possibilità di eseguire, con semplificazioni, ristrutturazioni alla casa, in particolare interventi che riguardano singole porzioni, come l’ultimo piano o la soffitta. Lavori che fanno vivere il tessuto lavorativo artigianale e che equivalgono a cifre sui 60-70 mila euro, che però la gente oggi ha paura di spendere. Questo ha fermato un volano in una categoria che storicamente ha dato lavoro".

 

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