Con la fine dell'anno la Cogne acciai speciali esaurirà il ricorso alla cassa integrazione straordinaria e con l'inizio di maggio verrà revocata la settimana corta per gli impiegati. Sono i primi due effetti evidenti della ripresa economica dopo i momenti difficili che lo stabilimento siderurgico ha attraversato l'anno passato. "Il 2009 è stato l'anno peggiore da quando esiste la Cogne acciai speciali come azienda privata" è il commento amaro di Roberto Marzorati, vice presidente della Cas.
Se nel 2009 le spedizioni sono calate del 40% e il fatturato del 51% si iniziano a vedere gli spiragli della ripresa. Gli ordini nei primi quattro mesi dell'anno sono saliti del 40% e si prevede che a giugno si possa toccare una quota del 45%. Per parare i colpi della crisi economica, la "Cogne" ha puntato sulla diversificazione dei prodotti e sull'ampliamento del mercato di riferimento, aprendosi spazi nelle aree emergenti asiatiche. Nuovi volumi di attività saranno portati da un accordo con uno dei maggiori distributori di acciaio in Europa, così come la nuova fucina inaugurata un anno e mezzo ha permesso di creare prodotti di nicchia nei settori dell'oil&gas, dell'aeronautica e del nucleare. "A maggio visiterò il nostro stabilimento cinese che ha raddoppiato l'organico arrivando a 95 dipendenti" ha sottolineato Marzorati.
In Valle, l'organico è stato mantenuto su una quota di 1010 unità contro un picco massimo di 1150 dipendenti nel biennio 2007/2008. Sul fronte occupazionale, dunque, il piano di ribilanciamento ha previsto il non rinnovo di contratti a tempo indeterminato e il ricorso a procedure di mobilità.
Sul fronte degli investimenti, la famiglia Marzorati installerà la nuova sezione più grande della colata continua: "Siamo i primi al mondo ad introdurre questa innovazione" dice il vice presidente della Cas. E' previsto un impegno di 3 milioni di euro in parte finanziati dalla legge regionale sulla ricerca.