Digitalizzazione, lavoro e capitale umano: i nodi della crescita valdostana

Come spiega Banca d'Italia nel 2023 il valore aggiunto in Valle d’Aosta resta sotto i livelli pre-crisi. Persistono ritardi strutturali su produttività, digitalizzazione e innovazione, mentre migliorano occupazione, export e redditi delle famiglie. Per il 2024 registrata una crescita moderata del Pil dell'1,1%.
Bankitalia Mistrulli e Aimone
Economia

Valore aggiunto in calo, produttività stagnante e debole digitalizzazione: la fotografia della Valle d’Aosta nell’ultimo rapporto di Banca d’Italia, presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa, è quella di una regione che cresce meno del resto del Paese e che fatica ad affrontare le trasformazioni strutturali.

Il valore aggiunto prodotto in Valle d’Aosta nel 2023 è ancora inferiore di oltre 6 punti percentuali rispetto al livello del 2007. Una performance in controtendenza rispetto al dato nazionale (+3 punti) e soprattutto rispetto al Nord Italia, dove la crescita supera i 6 punti percentuali. La Regione accusa ritardi strutturali, con una crescita stagnante che si è acuita in particolare nel decennio 2012-2019.

Tra le cause, Banca d’Italia individua, come illustrato dal vice direttore della sede valdostana Paolo Mistrulli e da Luciana Aimone della sede di Torino, una combinazione di fattori: la popolazione in età lavorativa è calata del 4,5%; le ore lavorate per occupato sono diminuite (-4,9%); e, soprattutto, la produttività del lavoro è scesa del 3,8%, mentre nello stesso periodo è aumentata nel Nord (+5,2%) e a livello nazionale (+4,2%).

Anche il livello di digitalizzazione della Valle d’Aosta resta inferiore alla media del Nord e del Paese, pur avendo registrato un miglioramento nel post-pandemia grazie a investimenti nelle infrastrutture e nei servizi pubblici digitali. Rimangono però debolezze significative: competenze digitali insufficienti nella popolazione e scarso utilizzo delle tecnologie da parte delle imprese locali. L’adozione dell’intelligenza artificiale è limitata, pur mostrando segnali di crescita. L’impatto, secondo Banca d’Italia, resta contenuto in regione per la composizione settoriale e i profili occupazionali.

Le start-up innovative nate tra il 2012 e il 2024 sono state 54, un dato inferiore rispetto alla media nazionale. Tuttavia, le imprese valdostane mostrano maggiore propensione a costituirsi nei settori dinamici, buona permanenza sul mercato e una maggiore apertura a soci esterni. Resta però bassa la capacità brevettuale: solo il 3 percento ha presentato domanda di brevetto (contro il 5,7 percento in Italia).

Giovani più istruiti, ma in partenza

La quota di laureati (25-34 anni) ha raggiunto il 32,5%, in crescita di 8 punti rispetto al 2015, anche grazie alla presenza dell’Università della Valle d’Aosta. Tuttavia, resta al di sotto dell’obiettivo europeo del 45%. Incidono l’assenza di corsi STEM in regione, un tasso di abbandono più alto al primo anno universitario e un marcato tasso migratorio verso altre regioni, in particolare Piemonte e Lombardia.

Export in crescita, turismo stabile

Crescono le esportazioni, +11,1% nel 2024, rispetto al -21,9% del 2023. I dazi americani, su cui sono in corso le trattative fra l’Unione europea e l’amministrazione Trump, non dovrebbero secondo Bankitalia avere effetti diretti così marcati in regione rispetto alla media nazionale. In media, nel triennio 2022-24, le esportazioni verso gli Stati Uniti hanno rappresentato il 7% del totale (10,5 in Italia). Si tratta in particolare di prodotti metallurgici (4,9%) e di macchinari (1,2). “Per tali comparti il mercato statunitense non ha tuttavia costituito il principale mercato di sbocco, rappresentando, rispettivamente, il 7,6 e il 18,6 per cento delle vendite all’estero, nella media del triennio.  – spiega il rapporto Bankitalia – Per i macchinari, la quota di esportazioni verso gli Stati Uniti è progressivamente aumentata, diventando prevalente, rispetto agli altri paesi, nel 2024 (24 %)”.

Nel turismo, dopo due anni di forte crescita, il 2024 ha segnato una sostanziale stabilizzazione (-0,1 percento). Il calo delle presenze italiane è stato compensato da quelle estere. L’alluvione di luglio ha avuto un impatto rilevante: senza quel mese, le presenze sarebbero cresciute del 2,2%.

Mercato del lavoro: più occupati, ma difficile reperimento

Il numero degli occupati è aumentato anche nel 2024, sostenuto esclusivamente dal lavoro dipendente. Cresce la partecipazione delle fasce d’età più anziane, mentre quella dei giovani è in lieve calo. Il tasso di disoccupazione è sceso al 3,9%. Si conferma la difficoltà di reperimento di personale: il 29% dei neo-assunti arriva da fuori regione (era il 20 percento nel 2019).

Reddito e credito: famiglie più solide

Il reddito disponibile delle famiglie è cresciuto anche nel 2024, favorito da salari in aumento e bassa inflazione. I consumi restano stabili. La domanda di prestiti ha beneficiato della discesa dei tassi. Il credito al consumo cresce a ritmo più contenuto e le erogazioni di mutui tornano a salire, con una preferenza per i tassi fissi. La capacità di rimborso resta invariata.

Costruzioni, trasporti e contesto pubblico

Le costruzioni hanno visto un rallentamento dopo il boom del Superbonus, ma la produzione resta elevata grazie al Pnrr. Il traffico merci ha risentito della chiusura del traforo del Monte Bianco, nel 2024 per un periodo più lungo rispetto al 2023, e dei problemi alla bretella di Santhià, ma il calo dei mezzi pesanti è stato parzialmente compensato dall’aumento del traffico leggero.

Infine, Banca d’Italia segnala un dato positivo: l’indicatore di qualità dell’azione pubblica in Valle d’Aosta è stato nel 2023 superiore sia alla media nazionale che a quella del Nord.

Il rapporto 2024 di Bankitalia verrà ora illustrato al pubblico nel pomeriggio, dalle ore 16.30 all’Università della Valle d’Aosta. Domani, giovedì 3 luglio alle ore 10.30, nel Salone Ducale è invece in programma un incontro dedicato alle truffe finanziarie.

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