Sono 29 donne straniere, provenienti da realtà diverse tra cui spiccano il Marocco e i paesi del Sud America, hanno un’istruzione medio alta, una discreta conoscenza della lingua italiana, e soprattutto, hanno manifestato la voglia di trovare un lavoro migliore, più vicino al proprio titolo di studio, più tutelato e meglio retribuito.
E’ questo l’identikit delle partecipanti a “Donnaorienta“, un percorso di orientamento al lavoro realizzato dall’Enaip Valle d’Aosta e dall’associazione Uniendo Raices e cofinanziato dal Fondo sociale europeo, disegnato oggi, venerdì 3 dicembre, nel corso del seminario di chiusura del progetto da Sabina Vuillermoz, coordinatrice dell’iniziativa di formazione.
“Nonostante un titolo di studio medio alto – ha spiegato la Vuillermoz – tutte le partecipanti al percorso si trovavano, al momento della formazione, in situazione di disoccupazione o impegnate in attività saltuarie e poco tutelate e avevano voglia di provare a migliorare questo loro percorso attraverso la partecipazione ad un momento di formazione”.
Oltre alla disoccupazione, le donne migranti coinvolte nel percorso, fenomeno comune a molte donne straniere residenti in Valle d’Aosta, si sono trovate di fronte ad un non riconoscimento del loro titolo di studio e alla possibilità di trovare lavoro solo in alcuni settori come quello della cura della persona, delle pulizie, o nell’ambito turistico, con impieghi lin alberghi e ristoranti.
Il corso di formazione, della durata di 25 ore, è stato quindi un supporto utile a capire come mettere in moto e migliorare il loro percorso lavorativo. Suddiviso in colloqui individuali e in formazione in piccoli gruppi, ha affrontato temi diversi come la legislazione in materia di lavoro, il funzionamento del centro per l’impiego, le modalità e le tecniche di ricerca attiva del lavoro, l’organizzazione del servizio scolastico e dei servizi alla prima infanzia.
Il seminario è stato anche l’occasione che ha consentito ai servizi di orientamento pubblici, alle agenzie formative, alle associazioni del territorio di riflettere sulla necessità di ampliare e migliorare l’orientamento al lavoro per le donne straniere anche in funzione di un loro inserimento più proficuo nel mondo economico e del lavoro.