E’ ancora crisi per il mondo industriale valdostano

“I dati congiunturali – si legge nella nota - segnalano un peggioramento dello stato di salute dell’industria vda perché il Iv trimestre, dopo le pause estive, comporta di solito una naturale ripresa delle produzioni; ripresa che questa volta, non c'è".
Monica Pirovano
Economia

Non si vede ancora la luce in fondo al tunnel. L’indagine previsionale di Confindustria sugli ultimi tre mesi del 2012 non offre speranze.
“I dati congiunturali – si legge nella nota –  segnalano un peggioramento dello stato di salute dell’industria valdostana perché il quarto trimestre, dopo le pause estive, comporta di solito una naturale ripresa delle produzioni; ripresa che questa volta, invece, non si è verificata.”

Sul fronte degli ordini: scende la quota di imprese che hanno ordini per più di tre mesi (da 33,33% a 26,67%). A essere colpiti da questa tendenza sono soprattutto le aziende del settore manifatturiero. Scende anche la percentuale di imprese che hanno lavoro assicurato per meno di un mese: dal 16,67% al 22,22 del mese precedente.

Aumenta invece di più di 10 punti, da 44,44% a 56,67%, la quota di aziende con ordini per un periodo compreso tra uno e tre mesi. Il settore manifatturiero fa registrare un miglioramento più marcato (più di 20 punti percentuale ) rispetto a quello dei servizi (circa 3%) Un calo del 7% si registra anche sul tasso di utilizzo degli impianti, soprattutto per il settore servizi.

Unica nota positiva arriva dai programma di investimento stabiliti in precedenza, +5,71%: Continuano ad essere elevati i tempi medi di pagamento che restano pressoché stabili rispetto al trimestre precedente (86 giorni) tra privati. Scende invece il dato relativo ai pagamenti della P.A. ( dai 94 giorni di media del precedente trimestre agli 85,38 dell’attuale). I tempi medi di pagamento della Pubblica Amministrazione in Valle d’Aosta si attestano, invece, sui 30 giorni.

Guardando agli ultimi tre mesi del 2012, le imprese valdostane prevedono una  sostanziale stabilità dei volumi prodotti (57%), un netto calo della produzione (-40%), più  della metà delle aziende non si attende variazioni nel flusso di ordini interni (64%), una percentuale che scende al 45% per gli ordini esteri dove peggiora anche il saldo di opinione (con un trend negativo costante dal primo trimestre del 2012) che si attesta su un -25%.

Nonostante la crisi, le aziende non perdono la speranza di poter arrivare ad un’inversione di rotta. E così, sul fronte investimenti, aumentano gli ampliamenti dell’ 8,37% e le sostituzioni dell’1,10% .

Brutte notizie invece sul fronte occupazionale. Il 73% delle imprese non prevede variazioni dei livelli occupazionali mentre il 24% ipotizza di dover ridurre gli organici, solo un 3% delle imprese prevede invece nuove assunzioni. Un quadro che porta ad un aumento della Cassa integrazione guadagni: il 24,4% delle imprese prevede un ricorso allo strumento.
 

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