Finaosta, nasce il “Mutuo Consolidamento”, pronti 10 milioni per le piccole e medie imprese

L’intervento prevede la concessione di un mutuo che permetterà all’impresa di estinguere i finanziamenti in corso con le banche e gli intermediari finanziari accorpandoli in un unico finanziamento a medio termine, con un tasso di interesse dell'1%".
Economia

“È un’iniziativa che Finaosta ha portato al termine assieme a Confidi per consentire alle piccole e medie imprese di avere uno strumento finanziario a condizioni vantaggiose, per rendere più agevole il loro consolidamento e la loro crescita. Non per ‘tappare i buchi’, perché è destinato a chi presenta un Piano di sviluppo”.

Così Massimo Lévêque, Presidente Finaosta, ha introdotto questa mattina in conferenza stampa l’intervento di consolidamento finanziario per le piccole e medie imprese valdostane “Mutuo consolidamento”. Sul tavolo, la finanziaria regionale mette 10 milioni di euro, da subito: “Dal 2 maggio – spiega ancora Lévêque – i nostri uffici sono a disposizione per la presentazione delle domande e al momento non c’è un termine. Finaosta ha messo a disposizione 10 milioni di dotazione globale, che può variare con l’esito delle richieste, 3 milioni dei quali per le iniziative dai 25mila ai 100mila euro, gli altri 7 milioni per quelle dai 100mila a 500mila euro”.

Qualche dettaglio lo aggiunge il Vice direttore Finaosta Roberto Francesconi: “Questo provvedimento – spiega – sottrae alle aziende le risorse per il pagamento del debito liberando quelle interne per i programmi di consolidamento e sviluppo. È un meccanismo semplice: un unico finanziamento a medio termine, di durata massima 10 anni, per tutta una serie di debiti finanziari delle imprese nei confronti del sistema bancario, per finanziamenti a revoca o a scadenza o mutui di prossima scadenza”.

Nello specifico, dopo una valutazione della situazione finanziaria dell’azienda l’intervento prevede la concessione di un mutuo di consolidamento che permetterà all’impresa di estinguere tutti o parte dei finanziamenti in corso con banche e intermediari finanziari accorpandoli in un unico finanziamento a medio termine con una rata più sostenibile grazie ad una durata maggiore e tassi di interessi contenuti. Dall’altro lato un finanziamento liquidità: a richiesta dell’impresa può essere riconosciuto – in aggiunta al mutuo – un altro finanziamento del 25% massimo a titolo di “liquidità aggiuntiva”.

Riguardo i tassi di interesse Francesconi aggiunge: “Il tasso di interesse minimo è dell’1% che potrebbe crescere in funzione del rating assegnato all’impresa o alla compatibilità con i tassi di mercato dove il minimo non viene applicato alle aziende agricole e quelle di trasporto per conto terzi. Al tasso di interesse Finaosta si aggiunge poi una commissione per le operazioni di garanzia”. Quindi un tasso che, aggiunge il Vice direttore: “Non sarà superiore, nelle peggiori delle ipotesi, al 2,02%, mentre la ‘quota Confidi’ sarà tra lo 0,7% e lo 0,75%”. Le spese di istruttoria, invece, si fermano a 100 euro per gli importi pari o inferiori a 100mila euro di mutuo, e 250 euro per quelli superiori.

Soddisfatta l’amministrazione regionale, partner dell’iniziativa con la Chambre valdôtaine: “È un’opportunità per le aziende che nasce dalle loro esigenze – spiega invece l’Assessore alle Finanze Renzo Testolin -, un prodotto costruito con molta attenzione sia per la rendicontazione e i parametri europei, ma anche per le imprese che vogliono crescere e che possono trovare un’opportunità per ‘ammorbidire’ un sistema bancario che invece è più ‘legato’. Un percorso che è esattamente quello della Società finanziaria regionale: di supporto, ma anche di stimolo per creare le condizioni migliori per il tessuto produttivo”.

Secondo l’assessore alle Attività produttive Jean-Pierre Guichardaz, invece, il provvedimento “Si aggiunge ad altri che l’amministrazione sta elaborando per favorire un Piano di politiche industriali rinnovato che vuole consolidare le imprese e favorire ciò che le aziende sono in grado di offrire al territorio. È importante avere la visione d’insieme dello sviluppo territoriale perché si crea benessere”.

Benessere che non è “assistenzialismo”, come dice Nicola Rosset, Presidente della Chambre: “Abbiamo lavorato come ‘sistema’, dapprima con la Camera di commercio e Confidi a mettere 5 milioni per le imprese in difficoltà, ora pensando invece alle aziende che stanno andando bene ma che possono andare meglio, facendo così da traino”.

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