Garanzia Giovani, la Cgil risponde a Donzel: “Mistifica la realtà per attaccare il sindacato”

Il segretario Falcomatà: "Donzel dovrebbe impiegare il suo tempo per affrontare e possibilmente risolvere i problemi del lavoro, delle imprese e della loro tenuta occupazionale visto che la sua generosa retribuzione viene pagata dai valdostani".
Economia

"Donzel dovrebbe impiegare il suo tempo per affrontare e possibilmente risolvere i problemi del lavoro, delle imprese e della loro tenuta occupazionale, dei giovani e dei disoccupati, visto che la sua generosa retribuzione viene pagata con denaro pubblico e quindi da tutti i valdostani”. La Cgil Valle d’Aosta con il suo segretario generale, Domenico Falcomatà risponde alle accuse piovute addosso al sindacato dall’Assessore Raimondo Donzel, dopo la pubblicazione su Aostasera.it della lettera di Christian Lorenzini, funzionario della Cgil. 

“Crediamo sia la prima volta che un Assessore regionale convochi una conferenza stampa per dileggiare e offendere un cittadino che ha liberamente espresso un’opinione in merito ai problemi esistenti nel funzionamento dei tirocini attivati con la cosiddetta garanzia giovani” sottolinea oggi Falcomatà. Durante l’incontro con la stampa Donzel aveva accusato la Cgil e il suo funzionario di non conoscere la realtà dei tirocini di Garanzia Giovani, parlando impropriamente di lavoro e di salario.

“Sappiamo bene che il tirocinio non è un rapporto di lavoro, ma sosteniamo che al giovane tirocinante che svolge qualsiasi forma di tirocinio, deve essere erogata l’indennità di partecipazione nei tempi e nei modi previsti dalla disciplina regionale in vigore" sottolinea nella nota il segretario della Cgil valdostana. "Sappiamo anche che il tirocinio sta diventando la nuova frontiera di sfruttamento e di abuso. È a conoscenza l’assessore che in Valle d’Aosta, come nel resto d’Italia, il tirocinio diventa spesso sostitutivo del rapporto di lavoro dipendente e che, molto spesso, i giovani lavorano come e quanto un lavoratore dipendente per poi essere lasciato a casa finito il periodo di tirocinio senza trovare alcuno sbocco lavorativo? Quali sono le azioni promosse per il corretto utilizzo dei tirocini e gli eventuali abusi?"

Secondo Falcomatà l’Assessore Donzel "spreca il suo tempo per comunicare ai cittadini valdostani di quanto sia bravo e informato circa l’avvio dei giovani ai tirocini e per annunciare quanto le cose vadano bene in Valle d’Aosta. Perché non è proprio così non viviamo nella realtà idilliaca che vuole rappresentare e i problemi reali e le sofferenze legate al mondo del lavoro e ai giovani non sono certo pochi". La Cgil ricorda, quindi, di aver denunciato nel 2015 ritardi nei pagamenti, poi confermati dall’Inps.

“Non strumentalizzi e non mistifichi la realtà dei fatti solo per attaccare la Cgil, che in piena autonomia, esprime il suo pensiero liberamente senza dover chiedere il permesso a nessuno – continua Falcomatà – se questo infastidisce l’assessore è bene che se ne faccia una ragione e si rassegni al fatto che la Cgil si confronta sempre sul merito e non sulla base delle bandiere più o meno sbiadite del suo o di altri partiti politici che governano la Regione”.

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