I panni sporchi? Si lavano in carcere a Brissogne

E’ stata ufficialmente inaugurata questa mattina, lunedì 19 aprile, una lavanderia interna alla casa circondariale. Affidata, in convenzione, alla cooperativa Les Jeunes Relieurs di Aosta, potrà lavorare anche per clienti esterni, pubblici e privati.
Economia

E’ stata ufficialmente inaugurata questa mattina, lunedì 19 aprile, presso la casa circondariale di Brissogne una lavanderia ad acqua che sarà gestita, in convenzione,  dalla cooperativa Les Jeunes Relieurs di Aosta. Prima vera iniziativa lavorativa attivata all'interno del carcere valdostano, impiegherà 3 detenuti regolarmente assunti. In futuro, se arriveranno commesse esterne, i lavoratori potranno salire fino a 6.

La lavanderia offre servizi sia alla casa circondariale, per il lavaggio delle lenzuola, delle coperte, dei grembiuli da cucina e degli indumenti personali dei detenuti, sia a clienti pubblici e privati esterni. Tra le prime commesse esterne acquisite, il lavaggio degli indumenti degli anziani utenti del servizio di assistenza domiciliare del Comune di Aosta.

Non sono grandi numeri –  ha commentato Domenico Arena, già direttore della casa circondariale e intervenuto all’inaugurazione in sostituzione dell’attuale direttore Domenico Minervini, rimasto bloccato a Bari a causa della cancellazione dei voli sul Nord Italia – ma con i tempi che corrono non è poca cosa".

Alla cerimonia di inaugurazione ha partecipato anche  Aldo Fabozzi, Provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria Piemonte e Valle d’Aosta che ha rivolto un appello alla comunità valdostana. "Da soli non andiamo da nessuna parte, abbiamo bisogn di commesse e della fiducia dell'esterno per poter dare un lavoro serio e continuativo anche ad altri detenuti"

L’iniziativa di inserimento lavorativo, attiva già in altre due carceri in Italia, a Monza e a Belluno, è stata realizzata grazie ad un progetto Equal Pari. Ci sono voluti due anni per superare gli intoppi e per mettere d'accordo le diverse realtà coinvolte: dall'amministrazione regionale, all'Agenzia del lavoro, dal Consorzio Trait d'Union  agli agenti di polizia penitenziaria. "Alla fine ce l'abbiamo fatta" è il commento soddisfatto di Carlo Moro, responsabile della cooperativa Les Jeunes Relieurs che gestisce la lavanderia".

Soddisfazione è stata espressa anche dai detenuti che lavoreranno in questo progetto. "Questo lavoro ci piace e speriamo di poterlo continuare anche una volta usciti. E' una possibilità che ci è stata data anche per cambiare vita". 

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