Dopo Caseus Montanus anche il senatore valdostano Albert Lanièce interviene sull’Imu per i terreni agricoli. Lanièce parla di "un grave errore e una forma di penalizzazione per tutti gli agricoltori di montagna".
I decreti attuativi della Legge sulla Competitività individuano l’altitudine della sede della casa comunale come criterio ai fini del regime di esenzione dall’Imu per i terreni agricoli ricadenti in aree montane o di collina.
"La scorsa settimana – dice Lanièce – ho cofirmato un’interrogazione al Governo dove si chiedeva che non fosse questo il criterio. Innanzitutto perché per difficoltà di collegamento, nella maggior parte dei comuni di montagna, la sede della casa comunale è stata nel tempo spostata o costruita ab initio a fondovalle; pertanto, la sua altitudine – assunta dall’Istat a riferimento per la classificazione statistica dei comuni – non può ritenersi un indice minimamente idoneo a definire la natura "montana" di un comune, a maggior ragione se tale definizione è posta a fondamento di un trattamento fiscale differenziato per i contribuenti."
Lanièce chiede quindi al Governo di intervenire. "Con tale indice come nuovo riferimento per l’individuazione dei comuni montani esonerati dalla riscossione dell’Imu agricola – conclude il Senatore valdostano – si sta determinando un’irragionevole disparità di trattamento tra territori del tutto omogenei, basata su un dato del tutto accidentale quale la collocazione in quota della casa comunale.