La città di Aosta in cerca di nuove sinergie con l’Ateneo

In I Commissione questa mattina si è parlato del rinnovo della convenzione triennale tra Comune e Università della Valle d'Aosta.
Economia

Per ora è soltanto una bozza, un’idea. L’idea per uscire da quell’impasse, da quello scollamento che la città di Aosta vive con la sua Università. Due entità che convivono ma che dialogano poco, con quella piccola distanza che a fasi alterne la popolazione aostana ha sempre sentito nei confronti dell’ateneo, e forse anche un po’ reciprocamente.

È questa la direzione che il Comune di Aosta vuole intraprendere, illustrata questa mattina durante i lavori della I Commissione Consiliare dall’assessore comunale alla culturale Andrea Edoardo Paron: “Questa Commissione – spiega Paron – nasce da due aspetti fondamentali. Anzitutto per rinnovare la convenzione triennale tra Comune e Università della Valle d’Aosta stipulata nel 2008 e che finanziava le attività di ricerca nell’ambito della socio-geografia e in quello storico sebbene a importo ridotto, con una sola borsa all’anno invece che due, per continuare l’importante lavoro svolto assieme in questi anni e poi per spostarsi su un altro importante progetto di ricerca: analizzare i mutamenti di natura costituzionale e amministrativa della Valle, un ambito della scienza politica sul quale l’UniVdA si sta specializzando sempre più”.

L’idea vuole anche, nei progetti dell’assessorato, rinnovare non solo la convenzione con l’ateneo che scade quest’anno, ma cambiare alla radice il rapporto tra la città e l’Università stessa: “In V Commissione era emersa l’idea di sfruttare meglio e di più le potenzialità dell’Università – continua Paron – prendendo a modello altre città che ospitano atenei che supportano l’amministrazione ad andare verso scelte più precise. Dopo circa 10 anni non si è ancora creato un rapporto così stretto tra la città e l’ateneo, e dobbiamo trovare strumenti idonei per stimolare lo scambio reciproco”.

Invito raccolto non solo dalla Commissione ma anche dalla professoressa Chiara Mauri, Direttrice del Dipartimento di Scienze Economiche e Politiche dell’UniVda e Professore Ordinario di Economia ad Aosta e alla prestigiosa ‘Luigi Bocconi’ di Milano: “Io mi occupo di ‘brand management’ – spiega – e qui ho cercato di calarmi nella realtà del luogo. È importante conoscere le peculiarità del territorio in un momento nel quale si sviluppa sempre più il ‘marketing dei posti’ o ‘branding places’. Non bisogna creare un ‘brand’ per un solo comune o una vallata ma fare davvero sinergia e sfruttare tutte possibilità che abbiamo, per rendere Aosta non soltanto parte della Valle d’Aosta ma parte del mondo”.

Il progetto, fortemente voluto dall’assessorato comunale alla Cultura e da quello al Turismo, è ancora in via di definizione, ma si aprono già scenari interessanti e anche qualche rammarico: “Provo un po’ di rabbia – interviene la consigliera Alpe Iris Morandi – perché nonostante siano passati più di dieci anni Aosta non è percepita come una città universitaria. All’interno del mondo accademico ci sono risorse e potenzialità enormi che la città dovrebbe cominciare a sfruttare. È possibile ad esempio che in una città come questa non ci sia un museo della montagna?”.

Concetto reiterato da Paolo Momigliano Levi di Sinistra per la città: “Abbiamo un patrimonio unico o quasi in Italia e nel continente, con le montagne più alte d’Europa e rete di castelli preziosissma. La città di Aosta non deve e non può essere fuori dai grandi circoli”.

Un’opportunità da non perdere, insomma: “La professoressa Mauri ha raccolto la sfida che Paron ed io abbiamo lanciato ad UniVdA – conclude l’assessore al Turismo Patrizia Carradore – per condividere un programma di sviluppo turistico e culturale della città. È molto bello il concetto di Aosta non solo valdostana ma del mondo intero. Questa collaborazione andrà nella direzione di confrontarsi di continuo con l’Università e insieme riusciremo a fare crescere la città e l’ateneo”.

 

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