La Podium Engineering vuole crescere: 24 milioni di euro di investimenti
Un piano di investimenti da 23,8 milioni di euro, che prevede tra l’altro l’insediamento in un edificio abbandonato da oltre 10 anni e l’assunzione di circa 70 persone. Si chiama Tech-Bat l'”ambizioso ma ben organizzato” progetto presentato oggi negli spazi dell’ex Illsa Viola di Pont-Saint-Martin dalla Podium Engineering di Pont-Saint-Martin.
Attualizzazione di vetture iconiche, motorsport, auto da corsa, ma, soprattutto in questo momento, batterie (dalla nautica alla ferroviaria, fino alle moto e alle automobili). “L’impatto che una batteria ha su un auto o una barca è molto importante” spiega Francesco Monti, il CEO della Podium Engineering “Non ci può essere un prodotto a scaffale, che noi produciamo e loro installano. In questo progetto siamo stati in grado di seguire i clienti nell’integrazione e dell’ottimizzazione delle prestazioni”. “Tech-Bat”, verte proprio sulle batterie, ma il progetto offrirà in più altri risvolti di sviluppo, anche umani.
Una società che ha undici anni
Podium Advanced Technologies è un’azienda di ingegneria innovativa nata nel 2011 da tre giovani ricercatori del Politecnico di Torino. E’ specializzata nella progettazione automobilistica, nel motorsport e nella ricerca di soluzioni ibride ed elettriche nei sistemi di batterie.
L’azienda è stata selezionata per cinque anni di fila (dal 2018 al 2022) nella classifica del quotidiano britannico Financial Time “Europe Fastest Growing Companies”, che indica le 1.000 aziende in più rapida crescita in Europa. “Siamo radicati ma aperti, sia al resto dell’Italia che fuori Europa, è questo il modo che ci permette di crearci un posto di nicchia” dice Monti.
“In quanto appassionato di tecnica e scienza ho sempre seguito i vostri progetti, e posso dire che la Podium è un vanto per la Valle d’Aosta, non solo qui, ma in tutto il mondo” decanta il Presidente della Regione Erik Lavevaz, presente questa mattina alla presentazione. “Credo che nella storia della Valle d’Aosta siano poche le start up che hanno avuto un tale sviluppo in così poco tempo”.
Ad oggi nell’azienda sono in 80, tra soci dipendenti, professionisti e collaboratori, ma con questo nuovo progetto si prevede di assumere circa 70 persone, insomma, gli addetti raddoppieranno quasi. “Si discute spesso di occupazione. Stiamo cercando di fare investimenti sui giovani perché le aziende ci sono” riconosce Luigi Bertschy, Assessore allo sviluppo economico, formazione e lavoro.
Un progetto “ambizioso ma ben organizzato”. Lo descrive con queste parole Lavevaz. Il progetto durerà 36 mesi, e porterà a l’assemblaggio di circa 1.000 pacchi batterie all’anno, con l’obiettivo di migliorare rispetto agli standard attuali di economicità, flessibilità e qualità.
“Il prodotto finale viene sviluppato in Cina, Taiwan, Giappone o Stati Uniti; quello che noi facciamo è l’integrazione, ovvero rendere il tutto applicabile economicamente sostenibile” riassume Monti.
Il programma si fonda su quattro punti: sviluppo, attraverso attività di ricerca, attenta analisi, controlli e ideazione di nuovi concept; formazione per i lavoratori; investimenti “in attrezzature, progetti, nel nuovo sito, ma soprattutto in persone” dichiara Monti; e l’assunzione di personale, prevedendo anche un piano per l’inclusione nel lavoro di persone svantaggiate e disabili.
Il progetto verrà cofinanziato per 11,6 milioni di euro dalla legge regionale “Disposizioni in materia di promozione agli investimenti”, che “è estremamente complicata” ammette Bertschy. “Per la prima volta dal 2016, quando è stata indetta, questa legge viene completata. Impegna molte risorse ma sarà un’opportunità di crescita per la Valle d’Aosta”.
Il recupero dell’area industriale dismessa
Altra novità, è che la Podium intende insediarsi in un nuovo stabilimento, a pochi passi da quello attuale, sempre nell’area industriale dell’ex Illsa Viola di Pont-Saint-Martin. Questa decisione avrà un doppio vantaggio: l’ampliamento della zona di lavoro, in particolare degli uffici dell’azienda, e il recupero di un’area dismessa. “Si passerà da 2.500 a 17.000 metri quadrati” spiega Bertschy.
L’immobile, di proprietà di Vallée d’Aoste Structure, si erge su tre livelli. Per due anni è stato destinato alla produzione casearia, ma, dopo il fallimento, dal 2011 è vuoto e inutilizzato. Verrà riqualificato, sostituite le caldaie, e gli spazi verranno organizzati in tre aree principali: laboratori, uffici e spazi tecnici. In funzione all’incremento degli addetti, saranno aggiunti spazi quali riunioni, infrastrutture IT, PC, stampanti, officina, sala polifunzionale/auditorium.