Mele e uva danneggiate: l’agricoltura fa i conti con il meteo

Grandinate improvvise e caldo anticipato mettono sotto pressione l’agricoltura valdostana. Cofruits e Consorzio Vini fanno il punto sui danni a meleti e vigneti.
renetta Jovencan
Economia

Non è il caldo il principale nemico della frutticoltura valdostana in queste settimane, bensì le grandinate di fine giugno che hanno danneggiato in maniera significativa alcune produzioni. A spiegare la situazione è Mathieu Carlin, agronomo della cooperativa Cofruits: “Il caldo per ora non ha creato grossi problemi. È arrivato presto e la maggior parte degli impianti di irrigazione lavora con acqua da fusione di neve. Grazie alle nevicate e alle piogge della tarda primavera, non si sono verificate criticità”.

Alcune colture presentano un anticipo fenologico di circa dieci giorni, ma senza destare allarmi. “La Gala, prima mela che raccogliamo, resterà sull’albero ancora 45-50 giorni. C’è tempo per recuperare un po’ di freddo”, aggiunge.

gala St Pierre
gala St Pierre

Frutteti colpiti a macchia di leopardo

I problemi principali derivano dalle grandinate del 26 e del 30 giugno. La prima, caduta al mattino, ha colpito in modo localizzato soprattutto la zona di Saint-Pierre, ma a macchia di leopardo: “Per esempio un meleto è stato danneggiato, quello a 500 metri no. Alcuni impianti presentano il 30% o più di frutta rovinata”.

Il 30 giugno, invece, la grandine è arrivata di notte, interessando la fascia lungo la Dora da Sarre a Pollein. “Ha colpito la frutta estiva e alcuni ortaggi”, precisa Carlin. “Le condizioni sono state insolite: normalmente i temporali di calore si verificano nel pomeriggio, quest’anno invece sono arrivati al mattino presto e la notte, accompagnati da vento forte che ha favorito una distribuzione a macchia di leopardo dei chicchi”.

Renetta in anno di scarica e in calo del 30/40 percento

I danni si inseriscono in un’annata di “scarica” per la renetta, varietà che segue un naturale ciclo di alternanza produttiva. “Dopo un anno di abbondanza, la pianta rallenta per recuperare energie. Su molte varietà si può intervenire per limitare l’alternanza, ma sulla renetta è più difficile per motivi genetici. Esistono tecniche agronomiche che possono aiutare, ma non eliminare del tutto il fenomeno. L’anno scorso abbiamo avuto una buona raccolta, quest’anno stimiamo un calo del 30-40%”.

A complicare la stagione anche la fioritura primaverile, penalizzata da una nevicata tardiva.

Nonostante le difficoltà produttive, la renetta continua a essere apprezzata. “Negli ultimi anni abbiamo registrato un lieve recupero dei conferitori. La renetta resta la mela simbolo della Valle d’Aosta. Il consiglio di amministrazione di Cofruits ha investito molto, riconoscendo pagamenti più alti rispetto ad altre varietà per incentivare la produzione”.

Nel 2023 la produzione di renette per Cofruits si è attestata tra i 4 e i 5 mila quintali.

Ora lo sguardo è rivolto ai prossimi mesi. “Siamo nella fase di diradamento: si rimuovono i frutti più piccoli per favorire quelli medi e grandi. Ma se il caldo e la grandine continueranno, rischiamo che anche questi vengano danneggiati. E, secondo i canoni del consumatore medio, frutti segnati non hanno valore commerciale e finiranno nei succhi o nelle confetture”.

Vigneti in anticipo e grappoli bruciati

di Martina Praz

Grappoli “scottati” dal sole nei vigneti del centro Valle. È questo il principale effetto del grande caldo degli ultimi giorni sulla viticoltura valdostana. “Le zone più colpite sono quelle di Saint-Christophe e a Quart , ma al momento la situazione non è preoccupante – spiega Nicolas Bovard, presidente del Consorzio Vini Valle d’Aosta -. Si è solo smesso di sfogliare la vite così da lasciare il grappolo con più ombra ed evitare il contatto diretto con il sole”. In generale, complici le alte temperature, la produzione dei vigneti “è molto più avanti – spiega Bovard – e viviamo una situazione di stress idrico (quando la domanda di acqua supera la quantità disponibile ndr) un po’ anomala che solitamente si verifica a metà agosto”.

Danni da grandine anche nei vigneti: impatto da monitorare

Ai danni provocati dal caldo si sono aggiunti quelli causati dalle due grandinate di fine giugno. L’ultima risale alla notte tra il 29 e il 30 giugno e ha colpito la zona tra Jovençan e Sarre con dei danni sulla produzione, al momento, ”difficili da stimare ma abbastanza contenuti – aggiunge il presidente del Consorzio Vini -. Anche se abbiamo avuto due grandinate nel giro di pochi giorni, speriamo che il trend non sia questo”.

Una risposta

  1. La natura resta imprevedibile, ma l’agricoltura valdostana sembra non mollare 🙂

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito è protetto da reCAPTCHA e si applicano le norme sulla privacy e i termini di servizio di Google. e Termini di servizio fare domanda a.

Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Articoli Correlati

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte