Poste italiane: la vertenza sui disservizi in Valle d’Aosta arriva alla direzione di Torino

Dopo il nulla di fatto nell'incontro a livello locale con l'azienda, le organizzazioni sindacali rinviano alla Direzione regionale Nord Ovest la vertenza e minacciano forti azioni di mobilitazione a tutela dei diritti dei lavoratori e degli utenti.
Poste centrali ad Aosta
Economia
Nulla di fatto. Questo il commento su quanto emerso dall’incontro relativo alla vertenza in atto tra Poste italiane e le organizzazioni sindacali SLC-CGIL, SLP-CISL e UILPOST, avvenuto martedì scorso. Ora la vertenza, che a livello locale non ha trovato una soluzione positiva, viene rinviata a Torino presso la Direzione regionale  NORD Ovest, con la speranza da parte delle organizzazioni sindacali, che nel frattempo si trovino le risorse per riportare equilibrio in una situazione che ormai va avanti da tropo tempo.
I sindacati nel riaffermare che da parte dell’azienda non esista la volontà reale di prendere atto e di porre rimedio alla grave situazione del servizio postale in Valle d’Aosta dicono “E’ disarmante  constatare come la dirigenza delle Poste in Valle d’Aosta sia priva di qualsiasi potere decisionale e come tutto venga rinviato ad altri tavoli di confronto. E’ altrettanto grave prendere atto che le inefficienze del servizio denunciate dalle organizzazioni sindacali, dagli utenti e dagli organi di informazione siano ignorate con tanta superficialità”.   
Diversi i problemi che le organizzazioni sindacali di categoria hanno messo sul tavolo. Oltre alla necessità di avere risposte veloci e chiare rispetto ai problemi ormai latenti dell’azienda è stata sollecitata l’urgenza di interventi immediati nel settore degli sportelli postali (che subirà entro la fine dell’anno un’ulteriore riduzione di personale). Sul recapito della corrispondenza le OO.SS., in assenza di investimenti, si sono dichiarate assolutamente contrarie all’avvio del nuovo progetto organizzativo “che, dopo il sostanziale fallimento su Aosta – scrivono –  rischia di portare al collasso completo l’intera Regione”.

I sindacati avvertono che se anche a Torino le vertenza dovesse prendere una cattiva direzione “a tutela dei diritti dei lavoratori e degli utenti, saranno messe in campo forti iniziative di mobilitazione di tutta la categoria ormai esasperata da una situazione di fortissima precarietà che dura da troppo tempo”.

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