Dopo le due assemblee con i lavoratori, i sindacati hanno ieri ratificato la variazione dell’accordo con la Regione per la cassa integrazione straordinaria per i lavoratori della Shiloh di Verrès. L’azienda nei giorni scorsi ha presentato al tribunale di Aosta istanza di concordato in bianco. “Il Covid ha peggiorato la situazione dell’azienda, che aveva già una pesante situazione debitoria” spiega Edy Paganin del Savt.
La cassa integrazione straordinaria era stata attivata inizialmente nell’ottobre scorso, dopo l’apertura da parte dell’azienda della procedura di licenziamento collettivo per 70 dipendenti.
“Il termine era fissato per fine ottobre, poi è arrivata la cassa integrazione Covid e così abbiamo prorogato fino al marzo 2020” prosegue Paganin. “Coinvolgerà tutti e 141 i lavoratori dal 22 giugno”. Restano in campo i 55 licenziamenti dell’accordo firmato nell’autunno scorso, diventati nel frattempo 48, a seguito dell”uscita dall’azienda di sette lavoratori. Diventeranno effettivi nel marzo 2021.
“Le assemblee sono state partecipate – racconta Fabrizio Graziola della Fiom Cgil Vda – I lavoratori sono preoccupati vista la situazione. L’azienda si sta guardando attorno per trovare qualcuno che possa acquistarla, accollandosi i debiti, ma al momento non c’è nulla di ufficiale. Stanno facendo delle verifiche”.
I sindacati e l’azienda attendono ora la nomina da parte del Tribunale del Commissario Straordinario che dovrà in seguito redigere il piano concordatorio da presentare ai creditori.
Lunedì mattina i sindacati di categoria e quelli confederali incontreranno a Palazzo regionale la Giunta regionale per affrontare la questione del concordato.
Nel frattempo a intervenire sulla crisi della Shiloh è la Lega VdA.
“Come già allora anche oggi vogliamo esprimere tutta la nostra vicinanza ai lavoratori dello stabilimento e alle loro famiglie che, proprio in un momento di difficoltà generale, si troveranno a dover far fronte a una crisi di questo genere con il rischio di perdere il posto di lavoro.” scrive in una nota la Lega VdA, invitando l’Assessore competente e tutto il Governo regionale “superstite ad avviare i necessari colloqui con la proprietà e le parti sociali al fine di poter scongiurare la chiusura di questa importante realtà produttiva della Bassa Valle che da reddito a più di 150 famiglie. Chiediamo inoltre che la Giunta si attivi al più presto per intavolare una trattativa con il principale cliente della società, al fine di poter favorire un eventuale piano di salvataggio sull’esempio di altre realtà europee”.
In considerazione della situazione di rischio sociale causata dall’emergenza Covid-19, tali iniziative si rendono quanto mai urgenti al fine di salvaguardare il futuro dei lavoratori e delle loro famiglie. Facciamo presto!