Sostegno al reddito per le fasce deboli, domande entro il 31 marzo

Dal 22 febbraio e fino alla fine del mese di marzo sarà possibile richiedere all’amministrazione regionale il sostegno economico che, però, sarà legato alla partecipazione a corsi di formazione e a percorsi di ricerca attiva del lavoro.
Da destra il dirigente Piero Lucat, l'assessore Donzel e i dirigenti Gianni Nuti e Dario Bonino
Economia

Entra nel vivo l’attuazione della legge per l’inclusione sociale e il sostegno del reddito approvata dal Consiglio Valle lo scorso anno. Dal 22 febbraio al 31 marzo prossimo, infatti sarà possibile presentare le domande per chiedere all’Amministrazione regionale l’aiuto economico e di accompagnamento destinato alle fasce più deboli della popolazione. “L’obiettivo è duplice – ha spiegato oggi, lunedì 15 febbraio, l’assessore alle Politiche del lavoro Raimondo Donzel – da un lato si darà un contributo in denaro, ma allo stesso tempo chiederemo alle persone di sottoscrivere un ‘patto di inclusione’ per la ricerca attiva del lavoro, per avviare un percorso di formazione, per evitare l’abbandono scolastico”.

I fondi messi a disposizione ammontano a 1milione 400mila euro a cui potrebbero attingere, secondo le previsioni dell’assessorato, fra le 300 e le 350 persone. “Si tratta di andare incontro alle necessità dei soggetti e delle famiglie più duramente colpite dalla crisi – ha dichiarato l’assessore Donzel – per aiutarli a superare le difficoltà e a rimettersi in moto”.

E’ previsto un importo variabile da 450 a 550 euro mensili fino ad un massimo di 4.400 euro dato alle famiglie per superare le condizioni di difficoltà.
Per ottenere il beneficio ogni componente del nucleo familiare deve sottoscrivere un Patto di inclusione, che consiste in una serie di azioni volte all’inserimento lavorativo, come, ad esempio, la ricerca del lavoro, l’adesione a progetti formativi, la frequenza scolastica.
La misura può essere concessa per un massimo di cinque mesi, eventualmente prorogabili di ulteriori tre mesi, dopo una sospensione di almeno un mese, nel caso in cui il patto di inclusione, avviato con esito positivo, abbia bisogno di un ulteriore periodo di tempo per la sua completa realizzazione. In ogni caso il reddito Isee non può superare i 6.000 euro. Se le risorse stanziate non fossero sufficienti per soddisfare tutte le richieste, verrà stilata una graduatoria.

Gli interventi sono anche il frutto della collaborazione fra l’assessorato alle Politiche del lavoro e quello della Sanità e politiche sociali. “In questa regione – ha detto Gianni Nuti, dirigente delle Politiche sociali – abbiamo una radicata cultura della solidarietà e con questo strumento stiamo anticipando e personalizzando molte riflessioni che ancora si stanno facendo a livello nazionale”.
 

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