Nei prossimi mesi andranno all'asta la vecchia Centrale del Latte ad Aosta, la “Cappella San Vincenzo” di via Malherbes ma anche l'ex Stalla sociale di Gignod. E' arrivato ieri in Giunta regionale l'atto che ne autorizza l'alienazione. A questo dovrà poi seguire il bando di gara che arriverà con ogni probabilità a giugno.
Nell'ultimo elenco di beni che la Regione ha deciso di vendere figura inoltre il villaggio "Surier" di Valgrisenche – un villaggio con fabbricati rurali diroccati testimonianza dell’architettura del 1600 – il fabbricato ex Onarmo di Cogne, un fabbricato con terreni ad Epinel, il Villaggio Pera Carrà di La Thuile, l'ex osteria di Perloz, un vigneto a Pont-Saint-Martin, l'ex Hotel Miramonti di Pré-Saint-Didier ma anche le due ex ville dei dirigenti dell’ex villaggio dei minatori di Cogne: Villa Est e Villa Ovest di località Boutillière. Per questi due edifici la Regione aveva provato nei mesi scorsi a sondare il mercato alla ricerca di capitali privati per ristrutturarle e valorizzarle. Nessuno si era però fatto avanti.
"Ci è stato fatto notare" spiega la dirigente della struttura Espropriazioni e valorizzazione del patrimonio, Stefania Magro "che gli interventi su questi immobili meritano l'acquisizione della proprietà. In accordo con il comune di Cogne proviamo, quindi, a dismetterli".
Per la vecchia Centrale del latte così come per Palazzo Narbonne, altro bene che andrà nei prossimi mesi all'asta, sono in corso dei ragionamenti con il comune di Aosta. A breve dovrebbe partire la procedura per la rimozione del vincolo di destinazione d'uso. "Stiamo cercando di capire per i due immobili quale potrebbe essere la migliore soluzione per la città" prosegue Magro.
Oltre a Palazzo Narbonne sono prossime alla dismissione anche l'ex sede dell'Alliance française di via Porta Praetoria, l'ex sede dell'Agenzia delle entrate di via Trottechien, l'ex multibox e l'ex magazzino fontine di Pollein.
Discorso diverso invece per gli Uffici Pignataro in regione Tzamberlet, ex sede del Brel. Il bene sarà inserito fra quelli da dismettere ma gli uffici stanno vagliando la possibile valorizzazione, sfruttando fondi europei.