Incrementare la formazione professionale e svecchiare l’artigianato di tradizione: sono questi i due pilastri che hanno reso vincenti i progetti sull’imprenditorialità giovanile proposti rispettivamente dalla Fondazione Giacomo Brodolini e dall’Institut Valdôtain de l’Artisanat de Tradition. Presentate nel corso di una conferenza stampa tenutasi nella mattinata di oggi, martedì 28 giugno, a Palazzo regionale, le idee selezionate nell’ambito dell’avviso pubblico “2-2022: Giovani imprenditori VdA” sono state premiate con un contributo pari a circa 30 mila euro totali.
“Fare impresa è un gioco da ragazzi”
Nonostante l’apparenza del suo titolo, il progetto della Fondazione Giacomo Brodolini si pone l’ambizioso obiettivo di colmare un preesistente gap tra le conoscenze nozionistiche apprese dai ragazzi sui banchi di scuola e la susseguente realtà lavorativa nella quale essi si trovano catapultati dopo gli studi grazie 5 distinte iniziative scandite nell’arco di 8 mesi.
“Da anni il nostro ente si occupa di accompagnare le start-up valdostane lungo il complesso iter che dalla nascita le conduce al successo attraverso attività di sostegno quali scouting, tutoraggio, consulenza, promozione e comunicazione – ha spiegato Emanuele Galletto, gestore operativo della sede aostana delle Pépinières di Aosta, luogo attivo e dinamico nonché teatro dell’iniziativa -. “In tal caso, prevediamo di suddividere le nostre attività in due momenti distinti, l’uno di preparazione preliminare tramite laboratori e seminari volti a creare una comune base di competenze tra i partecipanti e l’altra orientata a un vero e proprio business game che li coinvolga a trecentosessanta gradi nell’ideazione di un’impresa, dalla ricerca della propria mission e del proprio team sino alla sua presentazione al pubblico e alla sua gestione concreta sul lungo periodo”.

Savoir-faire artigianale e nuove generazioni
In linea con la propria ideologia di sviluppare e sostenere la località attraverso iniziative culturali e imprenditoriali concrete che promuovano la tradizione strizzando al contempo l’occhio al futuro, l’Ivat punta a valorizzare e far progredire la vocazione artigianale della regione attraverso il reclutamento di nuovi giovani volti capaci di rimodernarla e affinarla al meglio.
“Data la peculiare natura della Valle d’Aosta quale territorio particolarmente incline allo sviluppo di capacità manuali, si pone lampante la possibilità di convertire tali abilità in forme di impresa dapprima in chiave sperimentale e successivamente in un’ottica invece più strutturata e continuativa – ha commentato dell’Institut Valdôtain de l’Artisanat de Tradition -. Per fare ciò, è necessario venire incontro ai dubbi e alle esigenze dei nostri ragazzi fornendo loro le conoscenze e gli strumenti che possano invogliarli a lanciarsi nella sfida dell’imprenditorialità così da mantenere vivo e al passo con i tempi un mestiere che non merita di essere relegato al solo ambito museale”.

Il “Pmi Day”
Accettato un contributo residuale pari a poco più di 2.000 euro, l’iniziativa del “Pmi Day” promossa da Confindustria Valle d’Aosta e classificatosi al terzo posto avrà occasione di proseguire nel proprio compito di diffusione e promozione della cultura d’impresa.
“Antecedentemente la pandemia, abbiamo coinvolto nel nostro progetto 27 imprese valdostane e 12 istituzioni scolastiche del territorio per un totale di 1150 giovani che hanno così potuto toccare con mano il contesto lavorativo delle piccole e medie imprese locali – ha osservato Marco Lorenzetti, direttore generale dell’organizzazione -. Dopo aver ottenuto nel 2019 tale primato nazionale, crediamo sia fondamentale continuare a lavorare di pari passo con le scuole di primo e secondo grado al fine di reclutare lavoratori di talento e di colmare il forte gap professionale che sta attualmente andando generandosi”.

L’importanza dell’imprenditoria giovanile
Dedicato a ragazzi di età compresa tra i 14 e i 29 anni, “2-2022: Giovani imprenditori VdA” annuncia la sostituzione della precedente legge sull’imprenditoria con un disegno focalizzato sull’autoimprenditoria giovanile e sfrutta al massimo le risorse nazionali affiancando ai 28 mila euro elargiti dallo stato 4 mila euro investiti invece a livello regionale.
“È la politica per prima a dover essere in grado di invogliare i giovani ad affacciarsi al mondo del lavoro, intrecciando alla loro quotidianità scolastica il panorama professionale del loro futuro e generando così una nuova forma di imprenditoria vicina al territorio e alle sue esigenze” ha concluso l’assessore all’Istruzione Luciano Caveri; concorda anche l’assessore lavoro Luigi Bertschy che constata la necessità di “prendere coscienza del valore del nostro stesso capitale umano facendo un passo nella direzione dei ragazzi, entrando direttamente nelle scuole per sensibilizzare loro e le loro famiglie sull’importanza odierna del saper fare imprenditoria”.