52,5 mln l’accisa contestata a Cva, Rollandin: “Presentato ricorso, la questione non è definita”

La vicenda ha un impatto importante anche sulle casse regionali. Se le due Società consortili avessero versato le accise anno per anno, nel periodo 2007/2010, la Regione avrebbe percepito i nove decimi ovvero circa 16 milioni 119 mila euro.
La sede Cva di Châtillon
Politica

Torna a far capolino in Consiglio regionale l’inchiesta della Procura di Aosta su Idroenergia e Idroelettrica, società consortili di Cva. A entrare più a fondo nella vicenda, per la quale nelle scorse settimane il Direttore di Cva, Paolo Giachino ha ricevuto un avviso di conclusione delle indagini, è stato il Presidente della Regione Augusto Rollandin in risposta ad una interrogazione di Alpe e Uvp.

Secondo quanto riferito dal Presidente ammonta a 52,5 milioni di euro l’accisa contestata a Cva per le due società.
L’Agenzia delle Dogane ha contestato a Cva l’esistenza in capo alle due società consortili dell’esonero dall’imposta per le somministrazioni di energia effettuate nei confronti dei consorziati. Contro questa contestazione Idroenergia e Idroelettrica hanno presentato ricorso alle Commissioni tributarie provinciali e hanno iscritto, così come fatto dalla stessa Cva, nei propri bilanci accantonamenti per complessivi 51 milioni 419 mila e 600 euro, a copertura degli oneri che potrebbero derivare da queste vertenze.

Nel frattempo l’accisa contestata è stata versata nel 2015 dalle due Società all’erario sulla base degli avvisi di pagamento ricevuti “al fine di evitare i relativi atti esecutivi – ha sottolineato Rollandin – anche se ovviamente prosegue il contenzioso in tutte le sedi competenti e quindi vi è l’aspettativa di restituzione degli importi versati”.

La contestazione mossa dall’agenzia delle Entrate, ha poi aggiunto il Presidente “non riguarda un mancato versamento dell’Iva ma la diversa problematica, di ordine strettamente giuridico-interpretativo, riguardante l’assoggettamento a Iva dell’accisa che sarebbe dovuta, secondo la nuova posizione dell’Agenzia delle Dogane”.

In particolare l’Agenzia delle Entrate in materia di Iva ha chiesto alle due società, sulla base degli avvisi di accertamento emessi per gli anni 2009-2013, circa 10 milioni e 200 mila euro.

La vicenda ha un impatto importante anche sulle casse regionali. Se le due Società consortili avessero versato le accise anno per anno, nel periodo 2007/2010, la Regione avrebbe percepito i nove decimi ovvero circa 16 milioni 119 mila euro.

“Per quanto riguarda invece il periodo dal 2011 al 2014 – ha spiegato Rollandin – le accise contestate ammontano a circa 34 milioni 623 mila euro, somma che avrebbe aumentato il credito della Regione nei confronti dello Stato e che comunque abbiamo intenzione di chiedere che ci venga riconosciuta nell’ambito della definizione dei rapporti finanziari pendenti tra la Valle d’Aosta e lo Stato”.

Notizie accolte con preoccupazione dai consiglieri di minoranza. "Speriamo vivamente che la Regione insieme a Cva faccia tutte quelle mosse per recuperare questi soldi. Mi preoccupano i 10 milioni di Iva che sono collegati a questo problema, se non vengono accettate le nostre ragioni Cva dovrà versare anche questi e quindi si arriva a 62 milioni di euro" ha detto Sandro Nogara di Uvp. "A seguito della sentenza della Sardegna la nostra situazione è penalizzata a diversi livelli – ha commentato Andrea Chatrian di Alpe "Il grido d’allarme che arriva dal nostro gruppo è che la partita su questo tema è epocale per la tenuta del nostro modello" 

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