"Utilizzare i soldi nelle casse di Cva per dare risposte ai cittadini che aspettano gli aiuti previsti da numerose leggi regionali". A chiederlo è in una nota Albert Chatrian di Alpe.
"Sappiamo bene – spiega in una nota il consigliere regionale – che la crisi è pesante anche in Valle d’Aosta e che tante imprese di tutti i settori, oltre a famiglie in difficoltà, sono in attesa di qualche boccata di ossigeno che permetta loro di superare un momento molto difficile. In questa situazione continuano ad accumularsi i ritardi nell’erogazione degli aiuti previsti dalle numerose leggi in vigore: artigiani, commercianti agricoltori, imprese edili, ”semplici cittadini”, albergatori, consorzi aspettano sempre più a lungo, non qualche favore, ma solo ciò che è dovuto. Il motto che utilizzano nel non dare risposte è “non c’è liquidità”"
Citando il bilancio della partecipata, Chatrian parla di oltre 368 milioni di euro di liquidità, nelle casse di Cva "tra bond, polizze di capitalizzazione, finanziamenti a società controllate e partecipate, senza contare le giacenze libere su conti correnti."
Il consigliere ricorda quindi come "siano stati utilizzati imponenti risorse pubbliche in società partecipate non solo per fare profitti, ma per avere un patrimonio, una cassaforte che valorizzi la ricchezza del territorio e quella prodotta dai nostri cittadini, che contribuiscono al “cash flow” pagando le bollette: un patrimonio da preservare, ma anche da utilizzare, se necessario, almeno nei momenti di difficoltà."
Infine il consigliere di Alpe ricorda l’operazione compiuta due anni fa dalla Regione quando proprio Cva con 50 milioni di euro finanziò il piano di rilancio del Casinò. "È il momento di cambiare strada e tocca al Governo regionale – conclude Albert Chatrian – battere un colpo in questa direzione per dare risposte ai valdostani, se ne è ancora capace."