Tira aria di burrasca all’interno della Renaissance. Mentre continuano gli incontri e le trattative per uscire dalla situazione di stallo tra Alpe, Pd, Union Valdôtaine e Stella Alpina (che martedì mattina torneranno a confrontarsi, ndr), si fa più acceso il battibecco a distanza, a colpi di tweet e note stampa, tra Chantal Certan e Laurent Viérin. Dopo lo scambio di vedute sul concetto di "coerenza" qualche giorno fa, un cinguettio dell’ex vicesindaco di Saint-Christophe oggi ha mandato su tutte le furie il punto di riferimento dell’Uvp, che ieri in conferenza stampa era rimasto curiosamente in silenzio.
Vero cambiamento in Vda ci sarà solo se finirà spartizione/contrapposizione poteri tra Rolly/Viérin #condivisione+rinnovamento=futurovda
— Chantal Certan (@ChantalCertan) May 31, 2014
Parole forti che subito hanno accesso una lunga discussione sui social newtork. La risposta progressista è stata in un primo momento affidata al Presidente dell’Uvp, Alessia Favre, che ha commentato ricordando che "chi ferma la politica a personalismi e fazioni svilisce la politica". In serata, poi, è arrivata la replica del diretto interessato, Laurent Viérin, contenuta in una lunga nota inviata alle redazioni.
"A me pare che la lotta spartitoria Rollandin-Viérin, nella quale vengo oggi tirato in ballo senza motivo ed in modo pretestuoso, da qualcuno invocata – spiega Viérin nella parte finale del suo scritto – sia piuttosto un alibi che si sta costruendo per giustificare la voglia di emergere a tutti i costi, e di trovare una collocazione. E di trovarla vendendola come cambiamento, ed in nome di un presunto rinnovamento, che invece non è che voglia di occupare un posto, degna della vecchia politica, adducendo inesistenti fantasmi e mascherandoli in lotta contro il male". Il riferimento, neanche troppo velato, è proprio alle trattative in corso tra le segreterie di Alpe, Pd, Uv e Stella Alpina.
Ma non è tutto, perchè lo sfogo di Viérin non finisce qui. "Chi dice di combattere i personalismi, li crea ad arte forse per farsi strada, prendendosela con le persone, invece di affrontare la politica per quel che dovrebbe essere: lealtà e coerenza, piuttosto che ambizione a tutti i costi, cercando ogni alibi utile per giustificarne gli obiettivi da raggiungere, sbandierando questi inesistenti fantasmi utili per creare i presupposti del proprio disegno". E poi la chiusura, durissima: "D’altronde, quand on veut tuer son chien, on dit qu’il a la rage".
Lo #stalloalpino continua
Intanto, tra litigi "virtuali" e incontri reali, la situazione resta ancora inchiodata al solito punto, quello che riguarda il tanto invocato, dalla minoranza e non solo, passo indietro del Presidente della Regione Augusto Rollandin, vera e propria conditio sine qua non di un possibile governo delle larghe intese. In pochi, però, a questo punto, sembrano crederci ancora. "Non è facile", ha commentato questa mattina il segretario del Pd Fulvio Centoz. Più diretto è stato su facebook il consigliere regionale Jean-Pierre Guichardaz (Pd-Sinistra Vda):
Infine, anche tra gli unionisti, nonostante gli incontri e le prove di dialogo in corso, cresce la convinzione che Rollandin non sia affatto intenzionato ad uscire di scena: se ciò non avvenisse le strade percorribili potrebbero portare ad un Rollandin-bis con maggioranza nuovamente a 18 consiglieri e rimpasto di Giunta, oppure a nuove elezioni. E così, anche tra le fila degli alleati Uv e Stella Alpina, la tensione torna a crescere: quasi nessuno vorrebbe tornare alle urne, mentre in molti bramano una poltrona. Il tempo, intanto, scorre veloce.