Mancano ancora quattro mesi a Natale, ma i sindaci della Comunità montana Monte Cervino hanno deciso di portarsi avanti col lavoro facendosi un ‘piccolo cadeau’. I nove componenti del Consiglio dei sindaci della vallata ai piedi della Gran Becca avranno a loro disposizione un iPad2 a testa con Wi-Fi + 3G con 64 GByte di memoria. A questi si aggiungono altri tre tablet destinati ad altrettanti dirigenti e uno acquistato a parte da un funzionario “al fine di capirne il funzionamento e analizzare gli applicativi da acquistare ed installare”. Alla faccia della “spending review” – diranno i populisti – e alla faccia di quella delibera dell’amministrazione regionale che doveva portare all’estinzione delle Comunità montane per promuovere i servizi associati fra comuni per promuovere risparmi ed efficienza.
E cosa succederà quando scadrà il mandato dei sindaci? Qui il regolamento è molto chiaro: in alternativa alla restituzione è prevista la possibilità di riscatto. Fra tre anni, cioè quando torneremo alle urne per le elezioni comunali, i primi cittadini potranno diventare definitivamente proprietari dell’iPad con una svalutazione del 90% e un esborso di 83,60 euro.
Morale della favola? Con nove presenti su dodici (assenti giustificati Edi Dujani, Cristina Machet e Rudy Tillier) nessun astenuto e nove favorevoli, il Consiglio dei sindaci della Monte Cervino delibera una spesa di 14mila euro prelevati dall’avanzo di amministrazione per l’acquisto dell’iPad a Pierluigi Marquis, Jean Claude Daudry, Guido Théodule, Roberto Brunod, Elio Chatrian, Remo Ducly, Edi Dujany, Erik Lavavevaz e Cristina Machet.