Ancora tensioni in maggioranza, Caveri replica al Pdl: “Solo promesse non mantenute”

“Certe alleanze sembravano come slot machine che avrebbero fatto cadere soldi su "Aosta Capitale" e grandi opere, genere "Funivia del Monte Bianco" e ancor prima avrebbero assicurato un seggio al Parlamento europeo”.
Luciano Caveri
Politica

“Il PdL valdostano, inteso come singole persone perché ormai l’atteso congresso regionale è sparito dall’orizzonte, banalizza attraverso il suo coordinatore parlando di guerra nell’Union Valdôtaine mentre tende a omettere autorevoli fughe avvenute in quel partito. Meglio guardare a casa d’altri che imbarazzarsi dei fatti propri e della propria linea e meglio non parlare delle promesse fatte e non mantenute”. Luciano Caveri ha risposto così, questa mattina, dal suo blog su internet, alle dichiarazioni di Alberto Zucchi rilasciate in un’intervista a La Stampa, sabato scorso. Zucchi aveva parlato di "scontro interno all’Uv, una lotta di potere che ripropone il dualismo tra le due solite correnti" e di un Caveri che vorrebbe "la morte politica di Rollandin e viceversa".

Secca la replica di Caveri, che ha sottolineato come “certe alleanze sembravano come slot machine che avrebbero fatto cadere soldi su "Aosta Capitale" e grandi opere, genere "Funivia del Monte Bianco" e ancor prima avrebbero assicurato un seggio al Parlamento europeo. Su questo, il silenzio è d’oro”.

L’ex presidente della Giunta, che mercoledì scorso in Consiglio ha rifiutato l’etichetta di “franco tiratore e dissidente”, se l’è presa anche con Pd e Alpe. “Non capisco come il Partito Democratico possa accettare che l’emergenza cancelli principi elementari di democrazia locale – scrive Caveri – e acconsenta ormai a un oblio di quel federalismo in cui pareva aver creduto e oggi c’è da temere che fosse, almeno in parte, solo una risposta al "leghismo".

“Nei gruppi autonomisti d’opposizione – conclude – ci si occupa più delle dinamiche dell’Union Valdôtaine che dei propri problemi interni o del ruolo di opposizione. E non entro nel gioco degli "ex" perché in certi frangenti è difficile dire che questo non sia uno status minaccioso sulla testa di tutti quando il confronto fa paura e dunque la frase «questa è la porta» potrebbe essere considerata la strada verso l’armonia celeste”. 

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