Non ci sta l’Assessora regionale alla politiche sociali, Chantal Certan, al “gioco dello scaricabarile”. La sperimentazione dell’accreditamento, è per l’Assessora “solo una scusa” per giustificare i ritardi del comune. “La scadenza a fine anno degli affidi della gestione dei servizi per la prima infanzia del Comune di Aosta non è certo una novità di ieri. Sulla sperimentazione dell’accreditamento, era stato il Comune di Aosta a dirci che non potevano partire il 1° gennaio 2019, chiedendoci di spostare l’avvio della sperimentazione al 1° marzo” racconta Certan.
L’Assessora ricorda come in questi mesi, negli incontri avuti con il presidenti delle Unités e il Comune di Aosta, è stato chiarito come la sperimentazione doveva entrare in un disegno di legge, nella fattispecie in quello di variazione al bilancio,che la Giunta regionale conta di varare a giorni per farlo poi approdare nella seconda seduta di ottobre del Consiglio regionale.
“Lo sanno da un mese e mezzo, non riesco a capire ora queste dichiarazioni. Eravamo disponibili ad andar loro incontro avviando la sperimentazione a marzo, ma a questo punto mi chiedo se non è meglio partire tutti insieme a settembre 2019″.
L’Assessora spiega poi la riforma. “Da quando ci siamo insediati a fine giugno abbiamo lavorato ad una ipotesi di sperimentazione, per il Comune di Aosta, ma anche per altri ambiti territoriali, finalizzata all’introduzione di un voucher per la fruizione dei servizi di asilo nido da spendere presso i servizi accreditati. Il sistema dei voucher e dell’accreditamento andrebbe a sostituire l’attuale sistema dei trasferimenti agli enti locali per la gestione dei servizi socio-educativi della prima infanzia”.
La sperimentazione, aggiunge Certan, “non è soltanto la risposta alla contingenza della scadenza dei contratti del Comune di Aosta. I tempi impiegati sono i minimi tecnici per l’impostazione di un nuovo modello, che vuole offrire alle famiglie una maggiore scelta educativa e ai gestori l’opportunità di variare, affinare e personalizzare le proposte rivolte ai piccoli. Fino all’avvio della sperimentazione le regole del finanziamento regionale dei servizi alla prima infanzia rimarranno quelle attualmente in vigore”: