Non si dimette ma lascerà la solo delega al Casinò. A comunicarlo è lo stesso Assessore Mauro Baccega rientrato in aula dopo la sospensione dei lavori. "Il senso di responsabilità che mi contraddistingue da sempre e e per evitare imbarazzi alla Giunta e alla maggioranza mi porterà domani mattina – ha detto l’Assessore rientrando in aula dopo il momento di commozione – a rimettere la delega sul Casinò nelle mani del Presidente." E sulla vicenda: "Il panorama di queste inopportunità in Valle d’Aosta è ricco e dovremo fare tutti insieme una riflessione comune. Non sarà questo il primo caso e nemmeno l’ultimo".
La richiesta di dimissioni era arrivata con una risoluzione in mattinata. “Una vicenda imbarazzante” ha definito l’Affaire Baccega il consigliere di Uvp Laurent Viérin. “Non vogliamo fare sciacallaggio ma rimanere su un piano politico – ha aggiunto il consigliere Uvp – Siamo convinti che la possibilità che la politica ritrovi credibilità dipende molto da vicende come questa. Sono mesi che noi chiediamo chiarezza sulle partecipate e poi veniamo a sapere della vicenda in modo fortuito, e non attraverso le azioni che noi come consiglieri regionali dovremmo espletare”. Come raccontato in aula da Viérin l’agenzia di pubblicità, presso cui ora lavora il figlio dell’Assessore, aveva una consulenza con la Casa da gioco già nel 2012 ma l’ingresso di Giovanni Baccega risale solo a fine del 2013.
“Una vicenda un po’ diversa da quella da lei ricostruita” non ha mancato di sottolineare il consigliere Uvp accusando inoltre il Presidente Rollandin di avere avuto un ruolo in questa storia. “Nessuna decisione al Casinò viene portata avanti se non c’è il placet di Rollandin”. Infine la stoccata finale “E’ una mela avvelenata che lei ha accettato e non doveva accettare e ora deve fare un passo indietro perché la sua credibilità è messa a dura prova”.
Il fuoco di fila della minoranza è proseguito con Albert Chatrian di Alpe: “Senza raccomandazioni non si tocca il boccino nelle partecipate. Bisogna fare un passo indietro in modo che anche i non raccomandati, i figli dei non politici possano farsi conoscere e lavorare nelle società partecipate”. Stefano Ferrero del M5S: “La mia voce è quella inascoltata di centinaia di giovani valdostani, capaci, con titoli di studio che sono esclusi perché non hanno la tessera dell’Uv o di Stella Alpina o perché non sono figli dell’Assessore, perché non sono allineati. E’ la rabbia di tanti. Qui siamo davanti ad un teatrino che fa impallidire Cetto Laqualunque.” Raimondo Donzel del Pd-Sinistra Vda: "Da anni vi chiediamo di piantarla lì con le assunzioni interinali dell’Usl per bypassare le graduatorie, basta con queste vie preferenziali in tutti i settori. “