Case popolari: approvata la graduatoria provvisoria. Domande in forte calo

384 le domande arrivate al Comune di Aosta rispetto alle 662 del 2009. Il nuovo bando chiedeva però per la prima volta la residenza in Valle da 8 anni, anche non consecutivi. Tra le 224 domande accolte, 61 sono di stranieri.
Mauro Baccega e Manuela Tosi
Politica

Sono ad oggi 108 i nuclei famigliari a cui il comune di Aosta garantirà nei prossimi anni una casa Erp. La graduatoria provvisoria, appena approvata, è stata presentata oggi dall’Assessore Mauro Baccega, nel corso di una conferenza stampa. "Le 384 domande arrivate quest’anno ai nostri uffici – ha sottolineato Baccega – sono state circa il 50% in meno rispetto al 2009 quando arrivarono agli uffici dell’Arer 662 richieste".

La diminuzione di pratiche è da attribuire in parte, però, ai requisiti più stringenti posti dal Comune di Aosta. In particolare, con il bando del 2011, per la prima volta il requisito della residenza in Valle è stato innalzato a 8 anni, anche non consecutivi. Non a caso fra le 160 domande respinte, una cinquantina non avevano proprio il requisito della residenza. "Abbiamo comunque dato risposte – ha ricordato l’Assessore – a quanti, dopo tanti anni di residenza ad Aosta, si sono trasferiti anche per brevi periodi in altri comuni".

Le domande accolte sono state in totale 224 di cui 61 presentate da stranieri, 30 da anziani e 17 da nuclei monoparentali con minori. Di queste 224 domande 23 sono state depennate perché hanno ricevuto un alloggio con il precedente bando.
A queste famiglie ora il Comune assegnerà alcuni degli alloggi del quarto lotto del Quartiere Cogne, la cui consegna è prevista entro la fine dell’estate del 2013. Inoltre, l’Amministrazione comunale ha fatto richiesta di finanziamento statale per ristrutturare 27 alloggi del Quartiere Cogne, da destinare sempre a questo bando.

Il perdurare della crisi economica fa diventare il problema casa sempre più pesante anche ad Aosta. Se nel 2010 il Comune ha assegnato in totale 17 alloggi di emergenza abitativa, l’anno scorso questi sono passati a 30 e quest’anno sono già state concesse 8 unità abitative e conclusi 37 contratti trilaterali, ovvero il Comune è ricorso alle disponibilità del mercato privato. In teoria le risposte al problema casa esistono e sono i circa 800 alloggi privati che risultano sfitti nel capoluogo regionale. "Siamo attenti alla questione – ha spiegato Baccega – e non a caso per loro l’Imu è ad oggi al 9,6% anziché al 7,6%". Sulla questione Imu l’Assessore ha comunque sottolineato come siano in corso da parte degli uffici comunali delle valutazioni sulle entrate della prima rata. "Abbiamo tempo fino al 30 settembre – ha spiegato Baccega – per modificare il regolamento Imu e la volontà del Comune è di rispettare il gettito Ici del 2007, e non di fare cassa".

 

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